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numero 99 - luglio 2022

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Esperienze

L.M., un sospetto caso di ADHD

L.M., un sospetto caso di ADHD

L.M. è un ragazzo di 30, impiegato in un’azienda di software. Si rivolge per una valutazione neuropsicologica riferendo di avere difficoltà a mantenere l’attenzione, tali per cui si è riconosciuto in informazioni lette on line a proposto del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD). 
L.M. si descrive come molto distratto e racconta che spesso fatica a “seguire le cose”: sul lavoro deve fare delle pause perché sente di perdere il filo e la stessa cosa gli accade durante le riunioni di lavoro, o le semplici conversazioni. 
Si concorda di effettuare una valutazione di attenzione, memoria e abilità cognitive, per ottenere una descrizione dettagliata del suo profilo di funzionamento. 

Attenzione

È stato somministrato a L.M. il test computerizzato MOXO (MOXO d-CPT. Continuous Performance Test online) per la valutazione del profilo attentivo. 
L.M. risulta in grado di mantenere l’attenzione per un periodo prolungato di tempo in modo efficace, ottenendo risultati al test del tutto in media rispetto ai valori attesi per l’età. 
Un’analisi dettagliata della sua prestazione mostra che, nel corso del compito, tende a migliorare la sua capacità di rispondere in modo tempestivo, mentre aumentano le difficoltà di regolazione motoria.
Anche all’osservazione esterna, L.M. appare progressivamente più irrequieto al progredire della prova, agitandosi sulla sedia, toccando la mascherina e muovendo gli occhi. L.M. riferisce che, nel corso del test, ogni tanto ha dovuto distogliere lo sguardo perché non riusciva “a seguire”.
I risultati al test mostrano un calo della prestazione in presenza di distrattori uditivi mentre si è registrato un miglioramento nella condizione in cui lo stesso compito è stato effettuato alla presenza di distrattori uditivi. La prestazione risulta inoltre migliorata nel caso distrattori uditivi e visivi siano presenti allo stesso momento.
Questo può indicare che L.M. lavora bene con la musica e, in generale in ambienti affollati, mentre può essere particolarmente sensibile alla presenza di elementi visivi di distrazione, che potrebbero influenzare negativamente i risultati della sua prestazione.  
La sua capacità di rispondere correttamente al compito non risulta subire interferenza a causa del carico di distrattori. 

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MOXO d-CPT. Continuous Performance Test online

Funzioni esecutive

È stato indagato il funzionamento esecutivo, inteso come l’insieme delle capacità cognitive che consentono di progettare azioni finalizzate al raggiungimento di un obiettivo perché, in genere, i soggetti con Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività tendono a mostrare difficoltà in quest’area.
I risultati del questionario di autovalutazione BRIEF-A (Behavior Rating Inventory of Executive Function - Adult Version) mostrano una prestazione nella media rispetto ai valori attesi per l’età, caratterizzata da alcune significative cadute. 
Il punteggio dell'Indice di Regolazione Comportamentale (BRI) risulta clinicamente elevato. Questo rappresenta la capacità di mantenere un appropriato controllo regolatorio sulle proprie risposte comportamentali ed emotive. Anche il punteggio della scala Shift è clinicamente elevato. Questa misura la capacità della persona di passare liberamente da una situazione, da un’attività̀, o da un aspetto di un problema a un altro, sulla base di ciò̀ che la situazione richiede. Alla scala Regolazione delle emozioni L.M. ottiene un punteggio che può essere considerato clinicamente elevato. È stata osservata inoltre una caduta specifica nella scala Monitoraggio del compito. Criticità̀ nelle attività̀ di monitoraggio del compito sono descritte come mancato riconoscimento o consapevolezza dei propri errori nel corso di attività̀, quali la risoluzione dei problemi. 
I risultati ottenuti al questionario mostrano che a fronte di capacità cognitive buone, L.M. può incontrare difficoltà nell’impiego di queste risorse nello svolgimento delle attività quotidiane a causa della fatica a controllare le interferenze emotive, difficoltà di passare in modo fluido e flessibile da un’attività all’altra e di controllare la propria prestazione, facendo le opportune correzioni in corso d’opera per raggiungere l’obiettivo prefissato. 

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BRIEF-A - Behavior Rating Inventory of Executive Function - Adult Version

Funzioni cognitive

La valutazione effettuata, attraverso la somministrazione del test RIAS-2 (Reynolds Intellectual Assessment Scales-Second Edition) ha permesso di rilevare un livello di funzionamento cognitivo nella norma rispetto all’età, caratterizzato da una caduta a carico dell’Indice di Intelligenza Verbale
L.M. mostra buone capacità di ragionamento su contenuti di tipo visivo e spaziale, accompagnate da buone capacità di memoria e da un adeguata capacità di elaborazione delle informazioni. Si mostra invece più in difficoltà quando deve lavorare su contenuti di tipo verbale. La stessa difficoltà, seppure in modo meno significativo, si osserva anche nei compiti che fanno riferimento alla memoria e alla capacità di considerare rapidamente informazioni in sequenza, se questi implicano un contenuto verbale. 
Nel dettaglio, il profilo cognitivo di L.M. risulta disomogeneo, seppure in media rispetto ai valori attesi. L’Indice di Intelligenza Non Verbale è significativamente inferiore rispetto all’Indice di Intelligenza Verbale, confermando la maggiore facilità ed efficacia nel manipolare contenuti di tipo visivo e spaziale, che ben si coniuga con gli interessi di L.M. L’Indice di Intelligenza Verbale è significativamente inferiore anche rispetto all’Indice Composito di Memoria e all’Indice di Velocità di Elaborazione, sostenendo l’ipotesi che la caduta a carico della capacità di manipolare contenuti verbali sia specifica e si inserisca in un profilo di funzionamento altrimenti del tutto in linea con le attese per l’età.  

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RIAS-2 - Reynolds Intellectual Assessment Scales – Second Edition

Sintesi diagnostica

Dagli elementi raccolti a seguito della valutazione è possibile affermare che non sussistono gli indicatori clinici per una diagnosi di Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD). Il profilo di funzionamento di L.M. si caratterizza tuttavia per alcune cadute, che seppure non significative dal punto di vista diagnostico, possono rendere ragione delle difficoltà che lui riscontra a livello quotidiano, e che l’hanno motivato a richiedere una valutazione specialistica. 
La capacità di prestare attenzione e restare concentrato è buona, ma le cadute rilevate rispetto alla capacità di regolare il comportamento e le interferenze emotive sulla prestazione, all’abilità di passare in modo rapido e flessibile da un compito o da un’attività ad un'altra, e le difficoltà rispetto a memorizzare e ragionare su contenuti di tipo verbale possono avere un effetto negativo sulla prestazione e possono spiegare quella sensazione di “perdere informazioni/perdere il filo”, non riuscire a prestare sufficientemente attenzione riportate da L.M.
È possibile che quei comportamenti indicati come segni di mancanza di attenzione, come la necessità di distogliere lo sguardo o di prendersi delle pause, possano essere il risultato del tentativo di mantenere l’attenzione quando L.M. si rende conto che sta “perdendo qualcosa”. In quest’ottica potrebbero rappresentare tentativi di gestione dell’attenzione e monitoraggio del compito, dei quali si potrebbe valutare l’efficacia. 
Sicuramente il deficit nel ragionamento verbale può spiegare le difficoltà riferite nel seguire il filo della conversazione, che potrebbero probabilmente essere imputate più a questo aspetto che a un’effettiva difficoltà attentiva.