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numero 65 - marzo 2019

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La psicologia incontra la scuola

La psicologia incontra la scuola

Si è svolta nelle giornate del 8 e 9 febbraio 2019, presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, la sesta edizione del convegno "Psicologia e Scuola: in classe ho un bambino che...", promossa dalla rivista Psicologia e Scuola (edita da Giunti Scuola), e dall'AIRIPA – Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento in Psicopatologia dell’Apprendimento. L'evento, che ha visto coinvolti diversi psicologi, insegnanti ed educatori, ha fornito ai professionisti del mondo scolastico una preziosa occasione per aggiornarsi sull'attuale ricerca psciologica e psicopedagogica. Il cuore dell'iniziativa è rappresentato proprio dall'incontro tra la psicologia e la scuola, riflessione approfondita dall'intervento del Prof. Cesare Cornoldi (Presidente Nazionale AIRIPA) che ha introdotto le giornate di studio dando il via ai lavori.
I temi che hanno caratterizzato queste due giornate hanno abbracciato le mille sfaccettature dell'apprendimento scolastico approfondendo la realtà scolastica sotto l'aspetto dei DSA, BES, inclusione ma anche delle didattiche innovative, metacognizione ed emozioni. Il convegno è stato strutturato in tre sessioni plenarie, due tavole rotonde, tredici sessioni "esperienze" e ventidue workshop. Gli interventi delle sessioni plenarie, diretti da rinomati esperti nazionali e internazionali, hanno approfondito il Cognitive Enhancement tra potenzialità e timori con il Prof. A. Antonietti; il cervello e il mistero delle lingue impossibili con il Prof. A. Moro; il significato di insegnare con il Prof. M. Recalcati; l'Achievement emotions e il ruolo delle emozioni nell'apprendimento con il Pof. R. Pekrun; le difficoltà di apprendimento della geometria con il Prof. D. Giofrè, e il linguaggio ed educazione con la Prof.ssa O. Albanese, la quale in occasione del convegno ha ricevuto il premio alla carriera per il contributo alla ricerca psicopedagogica. Sono stati coinvolti anche il regista M. Nichetti e il coro Manos Blancas. Le due tavole rotonde, svoltesi una per ogni giornata di studio hanno affrontato, invece, il tema degli approcci educativi spaziando dal metodo montessoriano alla flipped school (la scuola capovolta) e il tema sull'assegnazione dei compiti attraverso un interessante dibattito e conseguenti riflessioni su compiti a casa sì/no. Le giornate sono proseguite offendo una vasta gamma di sessioni "esperienze" e workshop proponendo un'ampia panoramica di contenuti trattati. All'interno degli interventi, ci si è focalizzati maggiormente su tematiche legate all'affettività ed espressione artistica, alle competenze a scuola, alle relazioni sociali e bullismo, alla diversità a scuola, alle buoni prassi di inclusione scolastica, alla lettura della diagnosi clinica e relazione con i professionisti, al potenziamento delle competenze relazionali, all'appredimento della matematica e della lettura e ai prerequisiti, alla gestione del comportamento in classe, al ragionamento e funzioni esecutive. L'esperienze e i workshop hanno rappresentato un'occasione per confrontarsi e per sperimentare progetti e proposte innovative per la realtà scolastica.
Il convegno ha largamente soddisfatto l'esigenza di formazione dei numerossimi professionisti partecipanti. Il ricco e articolato programma offerto ha sollecitato numerosi spunti di riflessioni su aspetti legati al contesto scolastico dove sempre più frequentemente il professionista che opera all'interno si trova ad affrontare. L'incontro tra il mondo della psicologia e quello della scuola rappresenta una preziossima opportunità di scambio e confronto tra operatori, proprio per la necessità di un aggiornamento critico e costante che questa realtà comporta. Ogni intervento, a mio avviso, è stato arricchente e ha offerto la possibilità di crescita non solo rispetto alle tematiche trattate ma anche nel confronto. Tra le tante riflessioni scaturite a seguito dei diversi interventi, mi piacerebbe condividerne una che ritengo possa considerarsi il cuore dell'iniziativa: "il segno che la scuola lascia non è nella trasmissione del sapere ma nell'accendere il desiderio del sapere" (riprendendo l'intervento del Prof. M. Recalcati) che ci invita proprio a riflettere sull'importanza della scuola nella vita di ognuno. 

"Di ciò di cui non si può teorizzare si deve narrare". Umberto Eco