L'intervista
Intervista a Irene Mammarella
Intervista a Irene Mammarella
L'Associazione Italiana per il Disturbo Non Verbale (AIDNV) è stata recentemente fondata con l'obiettivo di offrire formazione, informazione e tutela su una particolare casistica clinica nell'ambito della manifestazione psicopatologiche dell'età evolutiva. Abbiamo chiesto alla Prof.ssa Mammarella, che ne è una dei fondatori, qualche informazione sulle motivazioni e le attività dell'Associazione, che è sicuramente destinata a diventare un riferimento per tutti coloro che si occupano di psicologia dell'età evolutiva.
D. Quando è stata creata l’Associazione Italiana per il Disturbo Non Verbale (AIDNV) e con quali finalità?
R. L’AIDNV è un’associazione senza scopo di lucro costituita nel maggio del 2018. Ha come obiettivo quello di far sì che bambini e ragazzi con Disturbo Nonverbale, o disturbo dello sviluppo delle abilità visuospaziali possano ricevere una valutazione diagnostica accurata, un’educazione appropriata e personalizzata sulla base delle loro caratteristiche e interventi di supporto individualizzati. Per questo motivo, gli obiettivi dell’Associazione consistono nella divulgazione delle conoscenze scientifiche non solo ai professionisti, ma anche alle famiglie e agli insegnanti.
La “storia” di questo disturbo è piuttosto recente, e non vi sono ad oggi prassi condivise di valutazione e trattamento. Tuttavia, il gruppo di ricerca dell’Università di Padova, e in particolare io e il Prof. Cesare Cornoldi abbiamo svolto numerose ricerche su bambini con Disturbo Nonverbale e ideato e pubblicato test per la valutazione e materiali per l’intervento. Negli ultimi anni, inoltre, si è assistito a un crescente interesse nei confronti di questo disturbo anche nella letteratura internazionale, insieme al tentativo (ancora in corso) di vedere riconosciuto il disturbo nei manuali diagnostici internazionali (vedi i lavori della Consensus Conference internazionale promossa dal NVLD group e dalla Columbia University di New York, USA, e attualmente in corso). Se, infatti, fino ai primi anni ’90 del secolo scorso tale problematica era praticamente ignorata dalla gran parte dei neuropsicologi evolutivi, attualmente la mole di ricerche sull’argomento, con la conseguente possibilità di comprendere alcune manifestazioni cliniche di natura visuospaziale, ne hanno indubbiamente incrementato la conoscenza e, di conseguenza, l’interesse.
D. Il comitato di coordinamento dell’Associazione riunisce professionisti e genitori. Quali sono le motivazioni che sostengono questa scelta di integrazione e come sono stati scelti i membri che ne fanno parte?
R. I componenti del comitato di coordinamento dell’AIDNV sono Irene C. Mammarella, Presidente dell’Associazione, Cesare Cornoldi, Cristina Toso, Ramona Cardillo, Donatella Marzuoli, Patrizia Silvestri e Daniela Turrin. Il coordinamento è composto sia da professionisti che da genitori per gli obiettivi specifici che AIDNV si è prefissata. Da un lato infatti l’Associazione lavora perché vi sia una maggiore conoscenza del disturbo, una formazione specifica dei professionisti all’uso di strumenti adeguati per la valutazione e per la creazione di programmi di intervento, laboratori didattici e soluzioni utili per bambini e ragazzi con queste difficoltà. Per fare questo l’Associazione propone seminari specifici per “addetti ai lavori” come quello del prossimo 8 febbraio che si svolgerà a Senigallia (AN). Allo stesso tempo però l’Associazione si propone anche come punto di incontro, e come rete di supporto per le famiglie con bambini con queste difficoltà, con l’obiettivo di indicare dei professionisti formati nel territorio nazionale, e di sensibilizzazione della comunità attraverso la divulgazione di informazioni inerenti al disturbo anche tra i “non addetti ai lavori”. A tal proposito, lo scorso 21 giugno a Firenze è stato organizzato un primo seminario dove sono intervenuti sia professionisti che insegnanti, e famiglie. Per favorire la sensibilizzazione abbiamo creato sia un sito (www.aidnv.it) che una pagina Facebook (AIDNV - Associazione Italiana Disturbo NonVerbale) dove vengono affrontati temi specifici e utili per i genitori.
D. Che tipo di supporto può offrire l’Associazione ai genitori e alle famiglie?
R. L’Associazione è nata proprio dall’esigenza da parte delle famiglie di creare una rete di supporto. A differenza di bambini con disturbo specifico dell’apprendimento o altri disturbi del neurosviluppo maggiormente conosciuti, i genitori di bambini con Disturbo Nonverbale si sentono spesso isolati e poco compresi. L'Associazione si pone quindi come punto di incontro per le famiglie, un luogo dove queste possano incontrare professionisti formati specificatamente sul disturbo che possano portare avanti valutazioni accurate e collaborare nella programmazione di interventi individualizzati specifici per ragazzi con queste caratteristiche. Le conoscenze condivise dai professionisti che fanno parte dell’Associazione garantiscono la possibilità di supportare le famiglie nelle scelte scolastiche ed educative. Inoltre, l’Associazione si pone come luogo di incontro e scambio tra le famiglie di bambini e ragazzi con queste caratteristiche, creando una rete di sostegno e supporto sociale utile a narrare la propria esperienza e individuare, nel confronto con gli altri, strategie alternative e più funzionali per affrontare la relazione educativa con i propri figli e più in generale la vita familiare.
D. Avete previsto la possibilità di interventi di formazione/informazione nelle scuole?
R. Durante questo anno accademico abbiamo avviato in collaborazione con le scuole del territorio Padovano una ricerca sullo sviluppo delle abilità visuospaziali, allo scopo di sensibilizzare il mondo della scuola relativamente alla tematica. Dalla nascita dell’Associazione ad ora sono stati svolti dei primi incontri di formazione con gli insegnanti degli istituti scolastici della scuola primaria e secondaria di primo grado, con lo scopo di ampliare le conoscenze in merito alle ricadute scolastiche del disturbo nonverbale (o visuospaziale) e altri sono in programma per i prossimi mesi. In generale, ci auspichiamo di poter attivare queste formazioni in modo più capillare sul territorio nazionale, grazie alla collaborazione dei soci professionisti. Abbiamo infatti riscontrato un forte interesse da parte del mondo della scuola, ad esempio in occasione del seminario promosso dall’Associazione tenutosi a Firenze il 21 giungo 2019 e durante gli altri seminari informativi. Questi incontri saranno utili all’Associazione per poter sviluppare dei nuovi materiali di potenziamento in ambito didattico e per fornire utili indicazioni per la personalizzazione degli apprendimenti.
D. Qual è la procedura per diventare membri dell’AIDNV?
R. Per diventare membri AIDNV è sufficiente farne richiesta all’Associazione stessa tramite il sito www.aidnv.it o la casella di posta elettronica info@aidnv.it. Allo stato attuale non sono richieste quote associative e l’iscrizione è completamente gratuita. Abbiamo creato due liste di soci: (i) una di esperti con una formazione specifica sul disturbo, che ricevono informazioni sui nostri eventi e fanno parte della rete di professionisti che opera sul territorio nazionale in collaborazione con l’Associazione e (ii) una di associati: genitori e insegnanti direttamente o indirettamente interessati a ricevere informazioni sul disturbo.
D. Esiste una proposta di linee guida AIRIPA per il Disturbo Nonverbale. Come si pone l’AIDNV rispetto a queste indicazioni e quale potrebbe essere il ruolo dell’Associazione nell’iter approvativo?
R. L’AIDNV nasce può essere definito uno spin-off dell’Associazione AIRIPA. Quest’ultima infatti ha promosso e sponsorizzato la nascita dell’AIDNV e tre componenti dell’attuale direttivo AIRIPA sono anche componenti del direttivo AIDNV (Cesare Cornoldi, Irene Mammarella e Cristina Toso). Le linee guida Airipa sono state formulate proprio dai tre componenti del direttivo AIRIPA sopraccitati. Ovviamente quindi l’AIDNV sostiene e promuove tali indicazioni. L’AIDNV dal canto suo, potrà contribuire e favorire la promulgazione delle linee guida, e di tenere aggiornate le linee guida attraverso la promozione di studi e ricerche sul disturbo nonverbale.