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numero 98 - giugno 2022

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Il TKR: un test situazionale per la valutazione delle competenze genitoriali

Il TKR: un test situazionale per la valutazione delle competenze genitoriali

Le competenze genitoriali possono essere definite come l’insieme delle capacità acquisite per affrontare l’insieme di compiti e responsabilità genitoriali; una tale definizione, oltre a guardare direttamente all’efficacia dei comportamenti, prevede anche che essi siano migliorabili in quanto acquisiti. Le due componenti che la letteratura definisce fondamentali (Bornstein, Hendricks, Hahn, Haynes, Painter e Tamis-LeMonda, 2003; Coleman e Karraker, 2003; deHaan e Dekovič, 2009) per le capacità genitoriali sono l’adeguata conoscenza dei metodi di educazione e la sensazione di essere capaci di mettere in pratica comportamenti derivanti dalla conoscenza appena menzionata. Quest’ultimo concetto viene solitamente definito “autoefficacia genitoriale”, fattore associato sia alle capacità genitoriali misurate oggettivamente, sia all’adattamento socio-emozionale e al successo scolastico del bambino (Jones e Prinz, 2005). La costruzione del Parental Competences Test (TKR) si basa sull’assunto che uno dei principali obiettivi educativi, a parte la socializzazione individuale, sia l’incentivazione dello sviluppo del bambino, il quale deriverebbe da un processo di creazione di sfere autonome di pensiero e azione, come suggeriscono alcune delle principali teorie cognitive dello sviluppo (ad esempio Labouvie-Vief, 1982, 1989). In questo contesto, dunque, il concetto di competenze genitoriali fa riferimento a capacità acquisiste dai genitori, che decidono come utilizzarle al fine di incoraggiare la crescita del bambino, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo della sua autonomia e del suo senso di autoefficacia.

Dimensioni del controllo comportamentale

Tra le dimensioni più comunemente impiegate nella descrizione del comportamento genitoriale vi è la dimensione controllo vs autonomia, che determina la misura in cui i genitori cercano di influenzare il comportamento del figlio;  spesso il controllo viene suddiviso in due sottogruppi, uno che lo intende come il porre delle richieste (demandigness; Baumrind, 1971, 1991; Johnson et. al, 2014; Maccoby e Martin, 1983) e l’altro come il porre limitazioni e proibizioni (restrictiveness; Barber, 1996; Morris, Cui e Sternberg, 2013; Roberts, 1987). La seconda dimensione usata è calore vs freddezza (Baumrind, 1991; Morris et al., 2013), un binomio che definisce la relazione emotiva col bambino; termini come “coinvolgimento”, “supporto” e “sensibilità” sono spesso utilizzati per descrivere queste dimensioni. Alcuni ricercatori distinguono il “fornire struttura” come una dimensione separata importante nella valutazione del comportamento genitoriale. Si definisce come il chiaro e continuo fornire linee guida, aspettative e regole riguardanti i comportamenti desiderati (Grolnick e Ryan, 1989). Spesso viene fatto riferimento a questa dimensione col binomio organizzazione vs mancanza di organizzazione.
In ciascuna di queste tre dimensioni binomiali, è la loro moderata intensità che caratterizza un comportamento coerente e che sembra avere un maggiore impatto positivo.

Struttura e caratteristiche

Il TKR consiste in 24 compiti, in ciascuno dei quali il rispondente è posto dinnanzi a una breve storia, che rappresenta una situazione educativa. Ciascuno degli scenari è accompagnato da tre possibili comportamenti genitoriali e il genitore, per ciascuna opzione, deve valutare la probabilità con cui ritiene metterebbe in atto quel comportamento. La risposta è espressa su una scala a 4 punti (sicuramente no, probabilmente no, probabilmente sì, certamente sì).  Ciascuno dei possibili comportamenti genitoriali presentato come alternative di risposta viene trattato come un item separato, ciò significa che il TKR si compone di un totale di 58 item. Gli item si distribuiscono in 4 scale scaturite dall’analisi fattoriale:

  • Competenza (28 item), misura le capacità genitoriali che si palesano in comportamenti che rappresentano un livello medio di controllo, coinvolgimento e organizzazione. I punteggi della scala sono positivamente correlati con l’atteggiamento di accettazione e con le caratteristiche di personalità del genitore che ne condizionano l’efficacia della performance (assertività, flessibilità e capacità di problem-solving). Dall’altra parte i punteggi sono correlati negativamente con l’atteggiamento eccessivamente richiestivo e l’incoerenza genitoriale.
  • Rigorismo (12 item), misura una tendenza all’ipercontrolloconnessa ad una limitata entità di coinvolgimento. Le associazioni riscontrate con determinate caratteristiche di personalità suggeriscono che gli individui che ottengono alti punteggi nella scala Rigorismo sono caratterizzati da una certa rigidità e distanza emotiva.
  • Iperprotettività (7 item),misura una tendenza ad un eccessivo coinvolgimento profondo nei problemi del figlio, che si manifesta con ansia elevata, preoccupazione per la sicurezza e un eccessivo dare aiuto o disponibilità ad agire al posto del bambino. C’è una componente di forte controllo, che, tuttavia, consiste non nel fare richieste (come per Rigorismo), ma nel limitare l’autonomia del bambino motivati dall’ansia. I punteggi di questa scala sono correlati positivamente con un atteggiamento di protezione e negativamente con l’abilità di affrontare la perdita.
  • Impotenza (11 item), misura la tendenza a strutturare le esperienze del figlio e organizzare il processo di crescita del bambino. Punteggi bassi sulla scala indicano un basso livello di organizzazione che si manifesta con la mancanza di regole o l’incapacità di farle rispettare e con la minimizzazione dei fallimenti del figlio. I genitori con alti punteggi alla scala hanno una capacità davvero limitata di risolvere i problemi (inclusi quelli educativi) che è, molto probabilmente, collegata ai loro bassi livelli di empatia, flessibilità e riflessività. Impotenza è l’unica scala negativamente correlata con l’approvazione sociale, che significa che in questo caso deve essere preso in considerazione il fenomeno di bassi punteggi in persone che tengono alla propria auto-presentazione.

Il TKR non prevede un punteggio totale, ma consente di delineare un profilo di comportamento genitoriale sulla base dei punteggi alle singole scale. L’interpretazione dei risultati del test prende avvio dalla considerazione della scala Competenze, per poi passare all’esame dei punteggi ottenuti alle altre scale del test.
Nel caso in cui il punteggio dell’esaminato nella scala Competenza risulti medio o alto, un punteggio alto nelle altre scale dovrebbe essere considerato come una fonte di informazione su un possibile punto debole di un dato individuo come genitore, possibili errori a cui è incline e dunque offrire indicazioni sul modo migliore di lavorare con lui/lei e migliorare le proprie capacità genitoriali. Infatti, i punteggi di tutte le altre scale previste dal test (Rigorismo, Iperprotettività e Impotenza) sono indicatori delle tendenze dei genitori ad avere comportamenti disfunzionali che possono portare a errori genitoriali. Nel caso in cui il punteggio dell’esaminato sulla scala Competenza risulti basso, la struttura dei punteggi nelle altre tre scale (il loro essere bassi o alti) può permettere di definire più precisamente la natura dell’incompetenza di un dato genitore.

Affidabilità

L’affidabilità delle scale del TKR, valutata tramite l’alpha di Cronbach, è risultata elevata. Infatti, i valori dell’alpha di erano tutti buoni o ottimi (quindi con valori superiori a .70), con la sola eccezione della scala Impotenza che presentava un valore soltanto accettabile (compreso tra .60 e .69). Questo, tuttavia, può essere giustificato dalla struttura propria del test: essendo il TKR un test situazionale, composto da scenari, il peggioramento del valore di alpha è dovuto non tanto alla qualità delle scale, bensì al fatto che una parte di varianza del processo di risposta è specifica dello scenario proposto, e non solo dalla dimensione indagata. A causa di ciò, valori accettabili di coerenza interna possono essere interpretati comunque come più che adeguati.

Validità

Per indagare la validità del TKR, sono state analizzate le correlazioni tra i punteggi forniti alle scale del test; sono, quindi, state condotte delle analisi fattoriali confermative per testare la validità di costrutto dello strumento. È emerso quanto segue:

  • le scale Rigorismo, Iperprotettività e Impotenza presentano delle correlazioni positive statisticamente significative, per p<.001,: al crescere del punteggio di una di queste scale, si associano punteggi più elevati anche nelle altre scale;
  • la correlazione più elevata è quella tra le scale Impotenza e Iperprotettività (r = .64, p < .001);
  • la scala Competenza mostra una correlazione statisticamente significativa solo con la scala Iperprotettività (r = –.18, p<.001), evidenziano una relazione inversamente proporzionale: al crescere del punteggio di Competenza si associa una diminuzione nel punteggio di Iperprotettività.

È stata testata la struttura fattoriale del test. Dal momento che lo strumento è composto da quattro differenti scale, è stata indagata le monodimensionalità di ciascuna: questa è stata confermata dall’analisi fattoriale, tutte le dimensioni della versione italiana del TKR sono quindi monodimensionali. Tutte le saturazioni fattoriali sono statisticamente significative. 

Applicabilità

Il TKR Parental Competences Test è progettato per valutare le competenze genitoriali e la tendenza a commettere quattro tipi di errori “parentali”. Il target è rappresentato da soggetti adulti, con o senza figli. Il test può essere particolarmente utile in quei casi dove i bambini presentano problemi comportamentali, che si sospetta possano essere ricondotti anche a incompetenza genitoriale: il TKR permette di verificare la qualità del parenting e di definire quali sono le tendenze negative che si manifestano nelle interazioni col bambino. I punteggi del TKR possono anche essere utili per i genitori che vogliono aumentare le proprie competenze in questo ambito, scoprire le inclinazioni rispetto a un errore genitoriale e/o identificare i propri punti di forza e debolezza. Può essere inoltre utile a futuri genitori o a persone che volessero candidarsi per l’adozione o l’affido: oltre a identificare l’adeguatezza e le competenze che il complicato iter prevede in quest’ultimo caso, il TKR fornisce l’informazione aggiuntiva riguardo la tendenza a commettere errori genitoriali.

Bibliografia

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