I nostri test
Il test COnVERSA
Il test COnVERSA
La valutazione della competenza linguistica attraverso le preferenze grammaticali
COnVERSA. Comprensione delle Opposizioni morfosintattiche VERbali attraverso la ScritturA (Chesi, Ghersi, Musella e Musola, 2024) è uno strumento che valuta la sistematicità delle preferenze di scelta all’interno di coppie di frasi costruite variando un solo tratto morfosintattico in modo da trasformare un’espressione grammaticale in una agrammaticale.
Ad esempio, le coppie seguenti rappresentano il risultato di una trasformazione minima in termini di tratti di accordo di numero sull’articolo, (1), e una variazione di genere nell’accordo tra soggetto e predicato inaccusativo (Ježek, 2010) flesso al participio passato, (2):
(1) a. la mela vs b. le mela
(2) a. la mala è caduta dall’albero vs b. la mela è caduto dall’albero
Ogni parlante nativo dell’Italiano preferirà sistematicamente le versioni (a) di (1) e (2), rispetto alle varianti (b), percependo queste ultime come fortemente devianti.
Tali coppie di espressioni sono definite “minime” e sono alla base del test COnVERSA. La loro valutazione non richiede nessun ragionamento metalinguistico, ma solo l’indicazione di una preferenza per una delle due alternative proposte. La diversa sensibilità a certe opposizioni permette di inferire con notevole precisione il livello di maturazione della competenza linguistica del bambino sottoposto a test.
Rispetto ai normali test di comprensione (Bishop, 2009; Chilosi et al., 2023), valutare questo tipo di preferenze presenta alcuni significativi vantaggi:
- queste preferenze prescindono dal contenuto semantico e pragmatico degli enunciati; l’accurata valutazione della grammaticalità delle frasi è infatti un prerequisito per la loro completa comprensione e quindi può essere testata in modo indipendente dalla comprensione stessa (Chomsky, 1965; Guasti, 2017);
- si possono testare opposizioni (e quindi valutare sottili aspetti della competenza linguistica; Belletti e Guasti, 2015) per cui è impossibile immaginarsi un test di comprensione (come potrebbero esser resi in un test di comprensione le opposizioni in (1) e (2)?);
- il test utilizza solo stimoli linguistici accessibili attraverso la scrittura/lettura, non possono quindi essere utilizzate scappatoie metalinguistiche per risolvere la scelta (Franchi e Musola, 2011);
- la metodologia della “scelta forzata” è solida, rapida e permette di verificare precisamente se una determinata proprietà è acquisita osservando la sistematicità nella valutazione di un ragionevole numero di contrasti che la esprimono (Sprouse e Almeida, 2017).
Che cosa misura COnVERSA
Il test misura il livello di maturazione della competenza linguistica attraverso la valutazione della sensibilità nel percepire certe strutture come fortemente devianti (Chomsky, 1965). Questa “competenza” può talvolta differire dall’“esecuzione” e dalla reale comprensione della frase: nei test di comprensione la bambina può distrarsi, valutare solo il contenuto semantico delle parole prescindendo dal modo in cui è strutturata la frase o adottando strategie non-linguistiche per rispondere. Il test è pensato appositamente per controllare le fluttuazioni nella performance in questo senso, riproponendo più volte gli stessi fenomeni con materiali lessicali sempre diversi.
I fenomeni linguistici valutati sono raggruppati in quattro macrocategorie che rappresentano quattro modi distinti per valutare la sensibilità grammaticale: A – l’accordo e la flessione, B – la struttura argomentale, C – l’uso dei pronomi e D – la formazione e la risposta a domande. Ognuna di queste aree è esplorata in modo dettagliato, come mostrato a titolo esemplificativo dalle seguenti coppie minime per ogni sottodominio linguistico valutato (la versione agrammaticale è sempre la “b” negli esempi forniti; l’agrammaticalità è indicata dall’asterisco che precede la frase):
A. Accordo e flessione
A1 – Accordo Determinante-Nome
a. Il treno.
b. *I treno.
A2 – Accordo Soggetto – Predicato Nominale/Aggettivale
a. Il piatto è pieno.
b. *Il piatto è piena.
A3 – Accordo Soggetto – Verbo
a. Il maestro corregge i compiti.
b. *Il maestro correggono i compiti.
A4 – Accordo in condizione di “attrazione”
a. Il nonno dei bambini cammina.
b. *Il nonno dei bambini camminano.
A5 – Accordo con Participio Passato
a. La mamma è andata in ufficio.
b. *La mamma è andato in ufficio.
A6 – Accordo con Predicati Psichici
a. Ai bambini piace la palla.
b. *Ai bambini piacciono la palla.
A7 – Accordo cumulativo
a. Io e il papà prendiamo la palla.
b. *Io e il papà prendo la palla.
B. Struttura tematica
B1 – Struttura argomentale
a. Il libro cade dal tavolo.
b. *Il libro cade il tavolo.
B2 – Selezione ausiliari
a. Il gatto ha giocato.
b. *Il gatto è giocato.
B3 – Struttura passiva
a. Il cuoco è stato riconosciuto dal ragazzo.
b. *Il cuoco ha riconosciuto dal ragazzo.
C. Uso dei pronomi
C1 – Pronomi di I e II persona
Cosa fai?
a. Mangio.
b. *Mangi.
C2 – Riflessivi
a. Il ragazzo scivola.
b. *Il ragazzo si scivola.
C3 – Clitici
a. Il nonno vede la bambina e le compra un gelato.
b. * Il nonno vede la bambina e la compra un gelato.
D. Rispondere a domande
D1 – Domande sui modificatori
Quando scrive la maestra?
a. Di sera.
b. *Poco.
D2 – Domande su argomenti
Chi mangia?
a. La mamma.
b. *La pasta.
D3 – Domande polari (sì/no)
La bambina mangia?
a. Sì.
b. Una torta.
D4 – Domande di tipo “perché”
Perché il ghiaccio si scioglie?
a. Perché fa caldo.
b. Fuori dal frigo.
D5 – Domande su relative soggetto/oggetto
Ci sono due bambine. Una corre, l'altra salta e chiama i cugini. Quale bambina salta?
a. Quella che chiama i cugini.
b. *Quella che i cugini chiamano.
I fenomeni sono selezionati in modo da rappresentare contrasti studiati approfonditamente e documentati durante l’acquisizione standard dell’Italiano (Belletti e Guasti, 2015).
Alla fine di ogni valutazione, una mappatura dettagliata delle aree valutate viene visualizzata in modo semplice e permette immediatamente di comparare il livello raggiunto dal bambino rispetto a quello registrato in media dai coetanei normo udenti e con sviluppo tipico (Figura 1).
In fase di standardizzazione, il test è stato somministrato a 749 bambini monolingue di età compresa tra i 6 anni e mezzo e gli 11 anni. Il test è stato inoltre valutato su una popolazione di 54 sordi (età compresa tra i 6 anni e mezzo e i 72 anni) e su 107 bambini bilingui (di età compresa tra i 6 anni e mezzo e i 10 anni e mezzo).
Come funziona
Il test, composto complessivamente da 344 coppie minime, è diviso in due parti distinte ed equivalenti da utilizzare, ad esempio, una prima e una dopo un certo trattamento logopedico per valutarne l’efficacia.
Ciascuna parte è ulteriormente suddivisa in due sotto-parti somministrabili in modo indipendente: la prima, di “base”, è utilizzata inizialmente con i bambini più piccoli o nelle situazioni linguisticamente più fragili; la seconda, quella “avanzata”, è il naturale completamento della parte “base”, volta a valutare aspetti linguistici più sottili e complessi.
Il test può essere somministrato esclusivamente in modalità telematica (PC, tablet o addirittura attraverso il cellulare). Le istruzioni sono molto semplici: alla bambina viene chiesto di aiutare un piccolo alieno di nome Melix (rappresentato in Figura 2) che vuole imparare l’Italiano e che, nello scegliere le parole da pronunciare, ha sempre un dubbio tra due alternative. La bambina dovrà quindi aiutarlo a scegliere la frase migliore.
Un item visualizzato nell’interfaccia è presentato in Figura 3. Il bambino dovrà semplicemente cliccare sulla frase che preferisce e quando è sicuro della scelta fatta premere su “Procedi”.
Il sistema registra le scelte e i tempi di risposta, fornendo, alla fine, oltre al report sintetico (Figura 1), anche una valutazione dettagliata della mappatura linguistica ottenuta (Figura 4).
L’intero test è somministrabile in tempi rapidi: in media, la valutazione di base richiede circa 10 minuti, mentre quella avanzata circa 15 minuti.
COnVERSA è utilizzabile con bambini a partire dall’età di 6 anni e mezzo, cioè appena il bambino inizia ad essere indipendente nella lettura, sia in condizioni di sviluppo tipiche (mono e bilingue) che in alcune condizioni atipiche (dislessia esclusa nei cui casi il test può essere somministrato solo tramite supporto di lettura).
La batteria è sviluppata principalmente pensando al caso della sordità (Chesi, Ghersi e Musola, 2019), condizione in cui i bambini difficilmente possono venire valutati utilizzando test standard basati sulla comprensione orale di input linguistici.
A cosa serve e a chi serve
Il test serve a fornire una mappatura dello sviluppo linguistico in condizioni particolari, ad esempio in bambini sordi o esposti solo in tarda età alla lingua italiana (appresa quindi come lingua seconda).
Questa mappatura è fondamentale per valutare la maturazione linguistica e l’efficacia di qualsiasi intervento di potenziamento linguistico adottato. Somministrare due parti del test a mesi di distanza permette infatti di comparare i risultati area per area, fornendo utili indicazioni a insegnanti, genitori e logopedisti in modo da orientare l’intervento linguistico in precise direzioni (Figura 5).
Poiché gli items del test sono concepiti seguendo un criterio di complessità crescente nelle varie aree (A6 è più complesso di A1), i risultati del test possono essere utilizzati per concentrarsi prima sui fenomeni più semplici su cui il bambino mostra maggiori incertezze. Se ad esempio il bambino si confonde con i fenomeni di accordo tra soggetto e predicato (A2), prima di lavorare sull’attrazione (A4), ovvero i casi in cui un sintagma nominale interviene linearmente tra due elementi che si accordano, conviene mostrare al bambino coppie minime che mostrano come l’accordo soggetto e verbo possa venir compromesso in vari modi: “gli aquiloni volano” vs “*gli aquiloni vola”, “gli aerei atterrano in pista” vs ““l’aereo atterrano in pista” ecc.
Il test è pensato per essere somministrato anche da non professionisti. Proprio per queste persone, che non hanno una preparazione linguistica specifica ma che comunque sono parlanti nativi dell’Italiano e che vogliono mettere a frutto il tempo disposizione con questi bambini che devono apprendere l’Italiano, alla fine del manuale è stata introdotta una ricca appendice con numerosi esempi e riferimenti per permettere di iniziare a lavorare sulle varie criticità linguistiche individuate.
Bibliografia
- Belletti, A. e Guasti, M.T. (2015). The Acquisition of Italian: Morphosyntax and its interfaces in different modes of acquisition (Vol. 57). John Benjamins Publishing Company.
- Bishop, D.V. (2009). TROG 2: Test for Reception of Grammar—Version 2 (II). Giunti Editore OS.
- Chesi, C., Ghersi, G., Musella, V. e Musola, D. (2024). COnVERSA. Comprensione delle opposizioni morfosintattiche verbali attraverso la scrittura. Firenze: Hogrefe.
- Chesi, C., Ghersi, G. e Musola, D. (2019). L’acquisizione dei pronomi clitici nei sordi: Evidenze a favore dell’utilità dell’esposizione a coppie minime. STUDI E SAGGI LINGUISTICI, 57, 17–70.
- Chilosi, A.M., Cipriani, P., Giorgi, A., Fazzi, B. e Pfanner, L. (2023). TCGB-2: Test di comprensione grammaticale per bambini. Hogrefe.
- Chomsky, N. (1965). Aspects of the Theory of Syntax (Vol. 11). MIT Press.
- Franchi, E. e Musola, D. (2011). Acquisizione dell’italiano e sordità: Omaggio a Bruna Radelli : Venezia, gennaio 2010 (1. ed). Cafoscarina.
- Guasti, M.T. (2017). Language acquisition: The growth of grammar. MIT press.
- Ježek, E. (2010). Verbi Inaccusativi. In Enciclopedia dell’Italiano. https://www.treccani.it/enciclopedia/verbi-inaccusativi_(Enciclopedia-dell'Italiano)/
- Sprouse, J. e Almeida, D. (2017). Design sensitivity and statistical power in acceptability judgment experiments. Glossa, 2(1), 1–32. https://doi.org/DOI: https://doi.org/10.5334/gjgl.236