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numero 85 - marzo 2021

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Il segreto

Il segreto

il-segreto-3433.jpg Camillo Loriedo, Chiara Angiolari
Il segreto. La complessità nascosta nel sistema familiare
Raffaello Cortina, 2021, pp. XVI+199
euro 21,00

Questo libro colma un vuoto importante nella letteratura clinica, un vuoto ancor meno comprensibile se si considera che tutti i professionisti di una certa esperienza sanno di doversi confrontare con i segreti dei loro pazienti, siano essi individui, coppie o famiglie. Il tema del segreto, nel corso degli anni, ha probabilmente attraversato l’esperienza e la riflessione psicologica senza mai venire completamente alla luce, e il pregio di questo lavoro è di averlo messo al centro del discorso. Un compito non facile per i due autori che, nella Introduzione, fanno cenno alle difficoltà che loro stessi hanno dovuto superare nel muoversi tra il disvelamento (rispetto ai numerosissimi casi clinici e vignette cliniche presentati) e la difesa del segreto professionale.
Il testo è suddiviso in undici capitoli che, al loro interno, contengono una notevole quantità di paragrafi: ciò consente al lettore di poter effettuare una consultazione tematica finalizzata, andando ad “aprire”, di volta in volta, il testo su singoli e specifici aspetti. I primi due capitoli sono dedicati alla delucidazione del campo concettuale, al campo semantico e ad impostare il discorso sulla base della logica della complessità, proseguendo poi nell’indagine delle modificazioni patologiche delle relazioni interpersonali che scaturiscono dal mantenimento (o dal disvelamento) dei segreti familiari.
Passando a considerare l’articolazione della dinamica del segreto, emerge in modo netto che i segreti legano e collegano i partecipanti tra loro, distribuiscono il potere e il controllo, rendono i ruoli familiari pesanti e statici, consentono collusioni, coalizioni e contrapposizioni spesso basate sulla necessità di occultare l’occultamento e di proteggere il segreto anche per mezzo di una rete di supporter.
Tutti i componenti della famiglia vorrebbero conoscere i segreti degli altri, mentre nessuno vorrebbe far conoscere i propri segreti” (p. 95, corsivo nel testo), sottovalutando il potere del mantenimento dei segreti nella direzione di creare costruzioni condivise di false realtà e pesanti disfunzioni delle relazioni interpersonali che persistono nel tempo all’interno del sistema-famiglia. Interessante notare l’uso (nel vero senso del termine) che in tutto ciò può essere fatto dei figli invischiati e incapsulati in comunicazioni interrotte, frammentate e confusive.
Distinguendo il segreto dal riserbo, e i segreti protettivi da quelli lesivi (intenzionali o non), diviene chiaro che ciò che interessa il clinico è il tipo di relazioni interpersonali che si generano anche quando ciò che era nascosto viene rivelato (vedi i capitoli cinque e sei sulla distinzione tra segreto tossico, patogeno e pericoloso, e i relativi danni relazionali). Ma si deve fare molta attenzione ad andare alla ricerca dei segreti in psicoterapia stante l’acuta sensibilità della famiglia verso le intrusioni; così come è necessario che il terapeuta vigili affinché egli stesso non sia preso nel gioco perverso, diventando un terapeuta disabilitato perché bloccato nel gioco di segreti comunicati da parti diverse, con il vincolo di non rivelarli (capitolo ottavo). Gli ultimi tre capitoli sono dedicati alle tecniche utilizzabili in psicoterapia: da come gestire le rivelazioni di un membro della famiglia, a come modulare tempi e modi del loro disvelamento, anche considerando l’opportunità di custodirli per un certo lasso temporale; dal preservare l’aspetto protettivo del segreto, al considerare lo stesso come una peculiare modalità di comunicare e rivelare se stessi.
Nel complesso, questo libro di Camillo Loriedo e Chiara Angiolari si pone come un’opera originale, basata sull’ampia esperienza clinica degli autori; un’opera pratica, perché ricca di casi e indicazioni operative, ma anche didattica fino, in certi passaggi, ad essere precisa e puntuale, quasi pignola nelle definizioni. Un peccato che gli autori non abbiano preso in considerazione anche altri punti di vista e linee di indagine sul segreto e sui segreti familiari: ad esempio, Anne Ancelin Schützenberger (Mosca, 29 marzo 1919 – Parigi, 23 marzo 2018) ha lavorato estesamente sul segreto familiare e sugli effetti che provoca anche a livello transgenerazionale. E parlando di psicoterapia della coppia e della famiglia non si può fare oggi a meno di richiamare il lavoro dei Gottman (John e Julie Schwartz), autori di Dieci principi per una terapia di coppia efficace (recensito in Qi – Questioni e Idee in Psicologia, numero 65, marzo 2019) e del recentissimo La scienza della terapia di coppia e della famiglia (Raffaello Cortina, 2021). In quest’ultimo lavoro (supportato da utilissimi materiali scaricabili online dal sito dell’editore), i coniugi Gottman proseguono nella presentazione del loro modello di terapia di coppia basata sulle evidenze, fino a prefigurare una nuova teoria empirica fondata sul lavoro della teoria generale dei sistemi di Ludwig von Bertalanffy (Vienna, 19 settembre 1901 – New York, 12 giugno 1972).