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numero 86 - aprile 2021

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I nostri test

Il Narrative Competence Task (NCT)

Il Narrative Competence Task (NCT)

Il Narrative Competence Task (NCT) si propone come prova di story-telling per la valutazione della competenza narrativa in età evolutiva. Il bambino viene invitato a raccontare la storia che vede rappresentata attraverso 18 immagini consecutive. La storia è stata pensata rispettando la grammatica tipica delle storie (situazione iniziale, evento-problema, tentativi di risolvere il problema e conclusione) e scegliendo una situazione vicina all’esperienza dei bambini. Il materiale grafico è stato creato cercando di proporre linee semplici e disegni chiaramente interpretabili. Il processo di scoring permette la valutazione delle narrazioni prodotte a due livelli, micro e macro-strutturale.

Il background teorico

La capacità di raccontare storie rappresenta una parte fondamentale della più generale competenza linguistica. Per produrre una storia, il bambino deve essere in grado di integrare fra loro diverse abilità, di tipo linguistico, cognitivo e sociale (Karmiloff e Karmiloff-Smith, 2002). In primo luogo, il bambino deve comprendere e acquisire la struttura tipica delle storie. Generalmente, infatti, le narrazioni si caratterizzano per la presenza di uno specifico script: la presentazione all’inizio dei personaggi principali e dell’ambientazione, il verificarsi di una situazione-problema, a seguito della quale i personaggi principali metteranno in atto una serie di tentativi di risoluzione del problema stesso, fino ad arrivare alla conclusione della storia. Oltre alla conoscenza della struttura narrativa, la narrazione di storie richiede una certa padronanza del linguaggio. Il bambino deve conoscere ed essere in grado di utilizzare parole adeguate all’espressione dei significati che vuole comunicare, deve saper comprendere e utilizzare diverse strutture grammaticali, preposizioni e avverbi appropriati a rendere la sua storia logica e coesa. Infine, per raccontare una storia è richiesta anche una buona competenza sociocognitiva. Il bambino deve avere conoscenze sul mondo, sulle persone e sulle motivazioni che possono guidare le azioni e contemporaneamente deve essere in grado di mantenere la giusta distanza psicologica dalla situazione presente e di capire il punto di vista degli altri.
Diversi Autori hanno studiato la competenza narrativa in età evolutiva prendendo in considerazione due livelli di valutazione. Il primo, chiamato livello macrostrutturale, si riferisce alle caratteristiche globali della storia, come la presenza della tipica grammatica delle storie, la coesione e la coerenza. Il secondo, conosciuto come livello microstrutturale, considera il linguaggio utilizzato nella narrazione, utilizzando misure come la varietà lessicale, la lunghezza media dell’enunciato e la complessità sintattica (Zanchi e Zampini, 2021).
La capacità di raccontare storie inoltre è da tempo riconosciuta come ponte fra linguaggio orale e linguaggio scritto, in quanto importante predittore degli apprendimenti scolastici (Pinto, Tarchi e Bigozzi, 2016; Zanchi, Zampini e Fasolo, 2020).

Lo sviluppo della prova

La creazione della storia e delle immagini da proporre come prompt ai bambini è stata guidata dalla necessità di produrre un materiale che, superando i limiti degli strumenti oggi disponibili, rispettasse i seguenti criteri:

  • vicende il più possibile vicine alle esperienze e alle conoscenze di bambini di età prescolare e scolare;
  • immagini chiare, facilmente interpretabili anche per bambini piccoli e/o con disabilità intellettiva;
  • lunghezza adeguata, che permette da un lato di discriminare diversi livelli di competenza e dall’altro di non stancare eccessivamente i bambini durante l’esecuzione della prova;
  • presenza di personaggi che ricorrono nelle diverse immagini della storia, per consentire l’osservazione di indici relativi alla coesione;
  • presenza di personaggi che agiscono sia da soli sia in sinergia, per favorire un uso variegato delle forme flessionali di nomi e verbi.

Lo scoring, pensato sulla base della letteratura di riferimento, viene condotto a due livelli, macro- e microstrutturale. Lo scoring macrostrutturale viene svolto compilando delle checklist, mentre lo scoring microstrutturale prende in considerazione gli indici morfosintattici che sono largamente riconosciuti come indicativi una buona competenza linguistica.
Il campione di standardizzazione dello strumento è di 525 bambini di età compresa fra i 3 anni e mezzo e gli 8 anni e mezzo, equamente distribuiti fra maschi e femmine. I dati normativi di riferimento sono forniti per fasce di età di 6 mesi, in considerazione della rapida evoluzione che la competenza narrativa mostra in età prescolare e nei primi anni di scuola primaria.

Ambiti di applicazione

La prova trova diverse possibilità di utilizzo.

  • Valutazione del linguaggio in ambito clinico. La competenza narrativa riveste un ruolo fondamentale nella descrizione delle capacità linguistiche del bambino, a partire dall’età prescolare. Pertanto, una valutazione completa del linguaggio dovrebbe includere anche questo aspetto.
  • Screening dei prerequisiti degli apprendimenti scolastici. Numerose ricerche hanno infatti mostrato il ruolo della competenza narrativa come predittore degli apprendimenti scolastici. Inoltre, attraverso la somministrazione di un’unica prova, è possibile raccogliere informazioni inerenti ai diversi livelli di competenza linguistica. Un’indagine dei prerequisiti degli apprendimenti scolastici dovrebbe pertanto includere anche questo dominio di competenza.
  • Osservazione della competenza linguistica in italiano in bambini bilingui. La prova può essere infatti proposta anche a bambini non monolingui italiani, purché in possesso di una conoscenza della lingua italiana che consenta loro di produrre almeno frasi semplici. Tale somministrazione, seppur non permetta un utilizzo dei dati normativi di riferimento, può consentire di osservare qualitativamente il livello di padronanza della lingua raggiunto dal bambino stesso.
  • Valutazione della competenza narrativa di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva. Il NCT può essere somministrato a individui con disabilità intellettiva, anche di età cronologica superiore agli 8 anni e mezzo, purché caratterizzati da un’età mentale o linguistica equivalente almeno ai 3 anni e mezzo.

Bibliografia

  • Karmiloff, K. e Karmiloff-Smith, A. (2002). Pathways to language: From fetus to adolescent. Harvard: Harvard University Press.
  • Pinto, G., Tarchi, C. e Bigozzi, L. (2016). Development in narrative competences from oral to written stories in five- to seven-year-old children. Early Childhood Research Quarterly, 36, 1-10.
  • Zanchi, P., Zampini, L., & Fasolo, M. (2020) Oral narrative competence and literacy skills, Early Child Development and Care, 190:14, 2309-2320.
  • Zanchi, P., & Zampini, L. (2021). The Narrative Competence Task: A Standardized Test to Assess Children’s Narrative Skills. European Journal of Psychological Assessment, 37, 15-22.