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numero 103 - marzo 2023

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Esperienze

Il caso di Luca

Il caso di Luca

Luca è un bambino di 6 anni e 9 mesi con un disturbo del linguaggio, giunto in consultazione clinica presso il Servizio di Neuropsichiatria Infantile a fine del secondo anno della scuola d’infanzia, per la presenza di difficoltà linguistiche e comportamentali, segnalate dai genitori e dalle insegnanti.

L’anamnesi

Il bambino è nato con parto distocico con taglio cesareo d’urgenza alla 42esima settimana, in assenza di complicanze peri/post-natali. Non viene riferita familiarità per disturbo del linguaggio e dell’apprendimento. Allattato al seno fino ai 6 mesi con suzione valida, svezzamento in epoca e adeguate competenze masticatorie. Alimentazione varia ed equilibrata, con accrescimento staturo-ponderale nella norma. Sviluppo motorio in epoca, con deambulazione autonoma intorno ai 10 mesi. Sviluppo comunicativo-linguistico ritardato fin dal suo esordio, con lallazione emersa intorno a 12 mesi, prime parole a circa 24 mesi e prime combinazioni frasali a 42 mesi. Alvo e diuresi regolari, controllo sfinterico diurno acquisito a circa 30 mesi, controllo vescicale notturno acquisito intorno ai 5 anni. Ritmo sonno-veglia regolare. Inserimento all’asilo nido a partire dagli 8 mesi circa con alcune difficoltà di adattamento; buon inserimento e capacità di socializzazione con i pari e con gli insegnanti alla scuola dell’infanzia. Attualmente il bambino frequenta la prima classe della scuola primaria, e non vengono riportate difficoltà di inserimento.

La valutazione

La prima valutazione multidisciplinare effettuata a 5 anni e 1 mese aveva messo in evidenza moderati sintomi di inattenzione e irrequietezza motoria, competenze fonetico-fonologiche e morfosintattiche espressive deficitarie, competenze lessicali ricettive ed espressive nella norma, abilità recettive morfosintattiche in lieve ritardo rispetto all’età. Le prestazioni risultavano inficiate dalle difficoltà attentive presentate da Luca. In seguito a tale valutazione è stato intrapreso un percorso di neuro-psicomotricità al fine di migliorare le abilità di autoregolazione e attenzione e un percorso logopedico con lo scopo di implementare le competenze espressive e monitorare le competenze morfosintattiche ricettive.
Una seconda valutazione neuropsichiatrica di controllo eseguita a 6 anni e 4 mesi ha confermato la presenza di difficoltà di attenzione e iperattività, immaturità affettivo-relazionale e comportamenti oppositivo-provocatori. La valutazione cognitiva effettuata tramite la somministrazione della scala WPPSI-III (Cianchetti, 2008) ha evidenziato capacità cognitive non verbali in area limite (QIP = 78) e capacità cognitive verbali nella norma (QIV = 90). Persistevano le difficoltà linguistiche caratterizzate da errori nella strutturazione sintattica e morfologica della frase, associate a semplificazioni fonologiche. In particolare, si evidenziavano errori nella selezione delle preposizioni e uno scarso utilizzo di pronomi clitici e riflessivi. Il vocabolario recettivo ed espressivo, valutati attraverso i subtest della BVL 4-12 (Marini, 2015), è risultato ai limiti inferiori di norma. La comprensione contestuale appariva adeguata, tuttavia la comprensione morfo-sintattica indagata tramite il TCGB-2 è risultata deficitaria rispetto ai bambini di pari età cronologica, con un punteggio totale d’errore di 15, corrispondente a un punteggio T di 36 e una prestazione inferiore al 5° percentile. L’età equivalente di comprensione grammaticale si colloca nella fascia d’età di 4.0-4.5 anni.

Il profilo di prestazione al TCGB-2

Dai punteggi ottenuti nelle diverse strutture che compongono il TCGB-2 è emerso il seguente profilo di prestazione:

Locative

La comprensione di queste strutture è risultata immatura per l’età, con punteggio d’errore pari a 2,5 (punti T = 37, prestazione = 10° percentile). L’età equivalente corrisponde al 50° percentile dei 4.0-4.5 e 4.6-4.11 anni. Gli errori compiuti da Luca riguardano le frasi locative di tipo proiettivo (come ad esempio “il cane è davanti alla cuccia”, “la casa è dietro l’albero” e “l’uccellino vola dalla casa al nido”), più complesse sul piano concettuale rispetto alle locative topologiche, ed erano tutti caratterizzati dalla scelta della figura in cui era rappresentato il distrattore grammaticale. In due occasioni su tre, Luca ha beneficiato della ripetizione dell’item per elaborare sottovoce la frase e correggersi.

Flessionali

La prestazione nelle frasi flessionali risulta in area limite per l’età. Il punteggio d’errore di 1,5 corrisponde a un punto T di 45 (pari al 15° percentile), con un’età equivalente di 5.0-5.5 anni. Importante sottolineare che l’unico errore commesso da Luca per questa categoria di frasi riguarda un item (“il gatto salta”) che non raggiunge il 90% di correttezza nemmeno tra i bambini di 8.6-8.11 anni facenti parte del campione normativo; la complessità nella corretta comprensione di questo item è probabilmente stata causata da una difficoltà nell'interpretazione della raffigurazione di quest’ultimo, come anche verbalizzato dal bambino durante la somministrazione.

Attive

Il punteggio grezzo di 2,5 ottenuto nella comprensione delle frasi attive è risultato ai limiti inferiori della norma, con una prestazione corrispondente a T = 42 e un punteggio corrispondente al 10° percentile. L’età equivalente risulta compresa tra la fascia d’età di 4.6-4.11 e 5.0‐5.6 anni. Da un’analisi qualitativa degli errori, si osserva che Luca ha mostrato difficoltà nella decodifica delle strutture negative ad acquisizione più tardiva ( “il bambino non mangia la minestra” e “la bambina non spinge il bambino”), in cui interferiscono anche fattori percettivo-cognitivi, e dove il criterio di padronanza del 90% non è raggiunto nemmeno nella fascia 8.6-8.11 anni del campione normativo.

Passive

La struttura passiva è risultata essere una delle più critiche per Luca. Il punteggio d’errore, pari a 5,5, corrisponde ad un punteggio T = 33 e a una prestazione inferiore al 5° percentile. L’età equivalente risulta pari a 4.0‐4.5 anni. A differenza delle frasi attive, in questa categoria di frasi Luca ha mostrato sia difficoltà nella decodifica delle frasi affermative ( “il bambino è spinto dalla bambina”, “la bambina è pettinata dalla mamma”) che negative ( “il bambino non è spinto dalla bambina” e “il cane non è rincorso dal gatto”). Gli errori commessi riguardano frasi reversibili, di tipo probabile, improbabile e neutro: ciò suggerisce che le difficoltà di Luca nel decodificare la struttura morfosintattica delle frasi passive è indipendente dalla probabilità/improbabilità dell’evento.

Relative

Le frasi relative costituiscono un punto di forza del profilo ricettivo di Luca. Il bambino, infatti, con un punteggio d’errore pari a 1, che corrisponde a T = 47, si colloca tra il 25°-50° percentile per l’età cronologica. L’età equivalente è compresa tra il 25°-50° percentile di quanto atteso per la fascia d’età inferiore (6.0-6.5). Gli errori commessi interessano una frase finale oggetto-soggetto ( “il bambino rincorre la bambina che è in bicicletta”), padroneggiata a partire dai 7.0‐7.5 anni anche dal campione normativo, e una frase inserita soggetto-oggetto (“il topo che il gatto rincorre ha il formaggio in bocca”), la cui complessità sintattica potrebbe essere legata alla violazione del principio di minima distanza tra soggetto e verbo e dal cambiamento del ruolo grammaticale del pronome relativo​​. Anche nella decodifica delle frasi relative, si è osservato che la ripetizione dell’item ha facilitato la comprensione di Luca.

Dative

La comprensione di questa struttura frasale risulta essere particolarmente complessa per Luca. Il punteggio d’errore è di 2,5, corrispondente ad un punteggio T = 33, con una prestazione inferiore al 5° percentile. L’età equivalente risulta pari a 4.0-4.5 anni. Gli errori riguardano esclusivamente le frasi con tre referenti animati ( “il bambino porta il gatto al topo”, “la rondine porta il verme all’uccellino”) indipendentemente dalla probabilità/improbabilità dell’evento e si distribuiscono sia sul distrattore grammaticale (Luca seleziona per l’item 28 “il bambino porta il topo al gatto”) che lessicale (per l'item 49 Luca seleziona “l’uccellino ha il verme in bocca”). Anche per questa struttura Luca ha tendenzialmente beneficiato della ripetizione dell’item, ad accezione delle frasi in cui i ruoli di agente‐oggetto‐destinatario dell’azione sono identificati in base alla decodifica dell’ordine delle parole (“il cane porta il maiale alla pecora”), dove nella risposta alla seconda presentazione della frase ha sostituito il distrattore grammaticale selezionato in prima battuta (“il maiale porta la pecora al cane”) con un altro distrattore grammaticale (“la pecora porta il maiale al cane”).


In conclusione, i risultati di Luca al TCGB-2 hanno confermato la presenza di un disturbo recettivo, non chiaramente identificato nel corso della prima valutazione, poiché ai limiti inferiori della norma in un’altra prova testistica; inoltre, grazie alla suddivisione del test in strutture, è stato possibile effettuare un’analisi qualitativa delle difficoltà di comprensione, utile ai fini riabilitativi, in particolar modo alla stesura degli obiettivi di trattamento. Le difficoltà di comprensione morfosintattica, infatti, non risultano generalizzate per tutte le categorie: come precedentemente esplicitato, le frasi passive e le dative risultano tra le più difficili da comprendere per Luca, al contrario delle frasi relative, che costituiscono un punto di forza. Alcune incertezze emergono anche nella comprensione delle strutture locative, flessionali e attive. Considerando l’impatto che le difficoltà ricettive possono avere sugli apprendimenti, risulta importante pianificare un intervento logopedico con lo scopo di potenziare inizialmente la comprensione delle strutture dative, locative, flessionali e attive, poiché tra le prime ad essere acquisite nei bambini, e secondariamente potenziare la comprensione delle strutture passive.

Bibliografia

  • Cianchetti C. (2008). WPPSI III - Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence – III. Firenze: Giunti Psychometrics.
  • Marini A. (2015). BVL 4-12 - Batteria per la Valutazione del Linguaggio in Bambini dai 4 ai 12 anni. Firenze: Giunti Psychometrics.