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numero 83 - dicembre 2020

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Correlazione tra funzioni cognitive, esecutive e di apprendimento: uno studio clinico con IDS-2, NEPSY-II, WISC-IV e test di apprendimento

Correlazione tra funzioni cognitive, esecutive e di apprendimento: uno studio clinico con IDS-2, NEPSY-II, WISC-IV e test di apprendimento

I clinici che si occupano di valutazione neuropsicologica in età evolutiva riconoscono l’importante ruolo che le funzioni esecutive giocano nel funzionamento cognitivo di ogni bambino o ragazzo. La domanda che spesso ci si pone e: “Le difficolta che questa persona manifesta potrebbero essere riconducibili a processi di controllo più alti?”.
Le funzioni esecutive sono funzioni corticali superiori deputate al controllo e alla pianificazione del comportamento. Sono quelle abilita che permettono a un individuo di anticipare, progettare, stabilire obiettivi, e, se necessario, modificare il proprio comportamento per adeguarlo a nuove condizioni. Si riferiscono a una famiglia di processi mentali dall’alto verso il basso, che si attivano quando dobbiamo concentrarci e prestare attenzione, quando rispondere automaticamente o istintivamente sarebbe controproducente, difficile o impossibile, quando cioè dobbiamo evitare che si attivi “il pilota automatico”. In questo ambito rientrano numerose sotto-abilita coordinate fra loro: inibizione e controllo dell’interferenza (attenzione selettiva e inibizione cognitiva), memoria di lavoro e flessibilità cognitiva (shifting). Da queste funzioni derivano quelle di ordine superiore come il ragionamento, la risoluzione dei problemi e la pianificazione. Le funzioni esecutive sono abilita essenziali per il benessere della persona, per il successo scolastico, lo sviluppo cognitivo, sociale e psicologico.
Il disfunzionamento esecutivo può dunque compromettere i processi di apprendimento, ma e anche direttamente connesso alle capacità di riconoscimento emotivo e di adattamento sociale e personale.
Nonostante tra i disturbi del neurosviluppo non esista un “disturbo specifico delle funzioni esecutive”, la valutazione delle stesse fornisce importanti informazioni al clinico sulla definizione di altri quadri diagnostici e sulla pianificazione della tipologia di trattamento da proporre.

Descrizione del gruppo di studio e procedura

All’interno del lavoro di taratura delle Intelligence Development Scales for Children and Adolescents (IDS‑2) è stato condotto uno studio esplorativo che ha previsto la somministrazione delle sottoscale delle funzioni esecutive delle IDS‑2 e della NEPSY‑II (batteria per la valutazione neuropsicologica in età evolutiva di Korkman, Kirk e Kemp, 2011) a un campione clinico di 30 bambini, con l’obiettivo di verificare le correlazioni tra i punteggi ottenuti nei due test.
I bambini (9 femmine e 21 maschi) hanno un’età media di 9.54 anni (DS = 1.71; range: 6.65-13.35 anni); tutti hanno effettuato una valutazione diagnostica presso la ASL territoriale, dalla quale e risultato che 12 hanno un disturbo specifico di apprendimento, 11 un disturbo della riconoscimento emotivo e/o della condotta, 3 un disturbo dell’attenzione e iperattività e 4 presentano un quadro di alto potenziale cognitivo o plusdotazione intellettiva associato a difficolta socio-affettive.
Dopo aver illustrato gli scopi della ricerca e aver richiesto il consenso informato ai genitori, a tutti i bambini e stata proposta la WISC‑IV per la valutazione del quoziente intellettivo; ai bambini che avevano già concluso la II classe di scuola primaria sono state proposte le prove specifiche di valutazione delle abilità di letto-scrittura.
Infine, sono state selezionate e somministrate le prove di funzioni esecutive e la prova di competenza emotiva, comuni ai due test IDS‑2 e NEPSY‑II, illustrate nella tabella 1.

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Tabella 1

Correlazioni tra IDS‑2, NEPSY‑II e WISC‑IV

I bambini hanno un punteggio QI medio di 103.72 ± 14.9. I punteggi agli indici delle scale WISC‑IV sono illustrati in tabella 2. Spesso nei bambini con disturbi dell’apprendimento, con plusdotazione intellettiva e con difficoltà nella sfera emotiva, vengono evidenziate significative discrepanze tra gli indici di abilità generale (ICV e IRP) e quelli di processamento (IML e IVE) (Giofré e Cornoldi, 2015).
Anche nel presente campione è emerso che le aree in cui la prestazione media risulta più bassa (seppur nella norma) sono l’Indice di Memoria di Lavoro e l’Indice di Velocita di Elaborazione.

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Tabella 2

Correlazioni tra IDS‑2 e NEPSY‑II

Dall’analisi dei dati emergono correlazioni significative tra i punteggi ottenuti ai subtest che indagano le funzioni esecutive delle IDS‑2 e quelli ottenuti nelle corrispondenti sottoscale della NEPSY‑II (cfr. tab. 3), a indicare che i compiti selezionati nei due test valutano abilita analoghe. In particolare, come illustrato in tabella 8.3 (le aree in grigio) i due subtest che non mostrano tra loro correlazione sono Raccontare una storia (RS) dell’IDS‑2 e Memoria narrativa della NEPSY‑II, in quanto valutano due componenti diverse della memoria uditiva. Infatti, in entrambi i casi e richiesto di ascoltare una storia semanticamente significativa e rievocarla liberamente o con domande-stimolo, tuttavia nella prova delle IDS‑2, la rievocazione avviene dopo un tempo più lungo di latenza dall’ascolto (memoria uditiva a lungo termine), mentre nella prova della NEPSY‑II la rievocazione e immediatamente successiva all’esposizione (memoria uditiva a breve termine). Sono stati proposti questi due compiti in quanto non ce ne erano due più simili tra i due test.
Gli altri due subtest che non mostrano tra loro correlazione sono Riconoscimento emotivo (RiE) dell’IDS‑2 e Riconoscimento di emozioni della NEPSY‑II. Questo risultato può dipendere dalla diversa struttura dei compiti.
Sebbene ci si proponga di valutare in entrambi i casi la capacità di decodificare le espressioni facciali altrui, nella prova delle scale IDS‑2 viene richiesto di denominare l’emozione osservata, mentre in quella della NEPSY-II di abbinare immagini di volti che provano la stessa emozione (senza necessita di nominarla).
Il dato interessante però riguarda la presenza di correlazioni significative tra la maggior parte delle prove di entrambi i test, ad indicare che ognuna delle funzioni misurate sia strettamente correlata non solo con la corrispondente dell’altro test (ad esempio r = .71 tra Comporre figure [CF] delle IDS‑2 e Elaborazione visiva della NEPSY‑II), ma anche con funzioni analoghe valutate in compiti diversi (ad esempio r = .69 tra Comporre figure [CF] delle IDS‑2 e Pianificazione delle NEPSY‑II).
Ciò e in linea con le teorie che considerano le funzioni esecutive un sistema multicomponenziale, per cui nella realizzazione di un singolo compito, le diverse funzioni esecutive (avvio, controllo, flessibilità, pianificazione) appaiono compresenti e difficilmente separabili (Engle, 2002; Mc Cabe et al., 2010).

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Tabella 3

Correlazioni tra IDS‑2 e WISC‑IV

Sono state condotte analisi delle correlazioni tra i punteggi ottenuti alle sottoscale di funzioni esecutive delle IDS‑2 e quelli ottenuti alla WISC‑IV.
Come illustrato in tabella 4 l’Indice di Comprensione Verbale (ICV) correla significativamente con il subtest Muoversi lungo un percorso (MLP) che misura l’orientamento spaziale (r = .47), a indicare una stretta relazione tra la capacità di ragionare verbalmente e le capacità di problem solving e pianificazione.
L’Indice di Ragionamento Percettivo (IRP) correla significativamente con i subtest Comporre figure (CF) (r = .55) e Muoversi lungo un percorso (MLP) (r = .50), a indicare una stretta relazione tra la capacità di ragionamento logico-deduttivo e le capacità di elaborare visivamente un’informazione, di problem solving e pianificazione.
L’Indice di Memoria di Lavoro (IML) correla significativamente con il subtest Denominare i colori degli animali (DCA) (r = .40), a indicare una stretta relazione tra la memoria di lavoro e il controllo dell’interferenza in un compito in cui è necessario inibire la risposta automatica.
L’Indice di Velocita di Elaborazione (IVE) correla significativamente con i subtest Muoversi lungo un percorso (MLP) (r = .45) e Riconoscimento emotivo (RiE) (r = .58), a indicare una stretta relazione tra la rapidità di esecuzione del compito e le capacità di pianificazione, di problem solving e di strategie di gestione delle proprie emozioni.

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Tabella 4

Correlazioni tra IDS-2 e prove di letto-scrittura

Sono state condotte analisi delle correlazioni tra i punteggi ottenuti da 24 bambini ai subtest di funzioni esecutive delle IDS‑2 e quelli ottenuti alle prove di lettura e scrittura (MT‑3 Clinica, Cornoldi e Carretti, 2016; DDE‑2, Sartori, Job e Tressoldi, 2007; BVSCO‑2, Tressoldi, Cornoldi e Re, 2013).
Come illustrato in tabella 5, in linea con quanto ci si aspettava, la rapidità di lettura risulta maggiormente correlata con le capacità di elaborazione visiva, di memoria uditiva, di velocita elaborazione, di fluenza verbale, di denominazione e inibizione (Denominare i colori degli animali – compito 3) e di riconoscimento emotivo.
La correttezza della lettura del brano risulta invece correlata prevalentemente alla memoria uditiva a lungo termine, alla velocita di elaborazione, alla fluenza verbale, alla denominazione e inibizione (Denominare i colori degli animali – compito 3) e al riconoscimento emotivo.
Infine, la correttezza della scrittura risulta correlata prevalentemente alla velocita di elaborazione, alla fluenza verbale e al riconoscimento emotivo.
Le correlazioni appena descritte confermano la stretta relazione tra fatiche nell’apprendimento e funzioni esecutive cosiddette “fredde”, cioè quelle cognitive, che si attivano quando un bambino e alle prese con problemi astratti (come, ad esempio, crearsi degli obiettivi, tenerli a mente, controllare le azioni e prevedere eventuali soluzioni a “ostacoli” che si potrebbero incontrare). Inoltre suggeriscono una stretta relazione anche con le funzioni esecutive “calde”, cioè più emozionali, che si attivano per regolare le reazioni emozionali e la motivazione, durante situazioni di stress o emotivamente significative.

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Tabella 5

Bibliografia

  • Cornoldi, C. e Carretti, B. (2016). Prove MT‑3 Clinica. La valutazione delle abilita di lettura e comprensione per la scuola primaria e secondaria di I grado. Firenze: Giunti Edu.
  • Engle, R.W. (2002). Working memory capacity as executive attention. Current directions in psychological science, 11(1), 19-23.
  • Giofre, D. e Cornoldi, C. (2015). The structure of intelligence in children with specific learning disabilities is different as compared to typically development children. Intelligence, 52, 36-43.
  • Korkman, M., Kirk, U. e Kemp, S. (2011). NEPSY‑II. Ad. it di C. Urgesi, F. Campanella e F. Fabbro. Firenze: Giunti Psychometrics.
  • McCabe, D.P., Roediger III, H.L., McDaniel, M.A., Balota, D.A. e Hambrick, D.Z. (2010). The relationship between working memory capacity and executive functioning: evidence for a common executive attention construct. Neuropsychology, 24(2), 222.
  • Sartori, G., Job, R. e Tressoldi, P.E. (2007), DDE‑2. Batteria per la valutazione della dislessia e della disortografia evolutiva – 2. Firenze: Giunti O.S.
  • Tressoldi, P.E., Cornoldi, C. e Re, A.M. (2013). BVSCO‑2 – Batteria per la Valutazione della Scrittura e della Competenza Ortografica–2. Firenze: Giunti O.S. Organizzazioni Speciali.