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numero 65 - marzo 2019

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Esperienze

Attività motoria, ambiente arricchito e funzioni esecutive

Attività motoria, ambiente arricchito e funzioni esecutive

Nell’corso degli anni scolastici 2008-2009/2010-2011 è stato realizzato un progetto di attività motoria da parte del Comitato Regionale di FIJLKAM (Federazione Italiana di Judo, Lotta, Karate e Arti Marziali) presieduto da Giuseppe Attico, in collaborazione con il Dipartimento Interaziendale di Neuropsichiatria per l’Età Evolutiva (DINPEE) della Regione Basilicata e la Direzione Didattica 1° Circolo di Matera “P. G. Minozzi”.
Il DINPEE ha curato l’attività di valutazione degli outcomes comportamentali del progetto e la Direzione Didattica 1° Circolo di Matera “P. G. Minozzi” ha curato l’attività di valutazione dell’impatto delle attività motorie sugli atteggiamenti degli alunni, sul clima complessivo di classe, sull’apprendimento e sulla capacità di attenzione e concentrazione dei bambini coinvolti.
I principali risultati hanno riguardato la registrazione da parte degli insegnanti di cambiamenti a livello del comportamento, dell’attenzione e dei risultati scolastici.
Tali dati sono stati presentati nell’ambito del convegno tenutosi a Matera nel 2009 Attivitàfisica come modulatore del comportamento e sono stati riportati al convegno nazionale tenutosi a Parma nel 2010 Movimento, sport e apprendimento scolastico.

Ipotesi teoriche

L’osservazione di una relazione positiva tra attività motoria e prestazioni cognitive è stato inatteso e ci ha motivato a ricercare un’ipotesi teorica che ne potesse spiegare la dinamica.
Una prima spiegazione ci è stata fornita dal modello di ambiente arricchito sperimentato in ambito animale.
L’arricchimento ambientale é stato definito per la prima volta da Rosenzweig et al. (1978) come un insieme di stimolazioni complesse, inanimate e sociali; la maggior parte degli effetti osservati negli animali in ambiente arricchito sono simili a quelli riscontrati in animali sottoposti ad intenso esercizio fisico (Cotman e Berchtold, 2002), contribuendo dunque all’idea che l’attività fisica migliora le funzioni cognitive (Fordyce e Farrar, 1991; Kramer et al. 1999; Churchill et al., 2002).
L’attività motoria proposta a scuola presentava molte analogie con l’ambiente arricchito descritto in psicologia animale, in quanto questo prevede un insieme di stimolazioni complesse di tipo visivo, cognitivo, motorio, somatosensoriale e sociale, sostenute da motivazione, attenzione e interesse.
Negli animali esposti ad un ambiente arricchito si manifestano modificazioni a livello biologico: la formazione di un maggior numero di spine dendritiche, la formazione di un maggior numero di sinapsi e l’aumento dello spessore corticale; mentre a livello comportamentale si osservano: miglioramento dell’attenzione e della memoria e riduzione delle manifestazioni aggressive.

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Fig. 1. Differenze tra un ambiente non arricchito e ambiente arricchito e stimolazione neuronale.

Le modificazioni comportamentali riscontrate ci hanno fatto ipotizzare che l’attività motoria, così come l’ambiente arricchito, producano un potenziamento e una riorganizzazione delle funzioni esecutive negli individui esposti a queste situazioni (cfr. Diamond A., 2013).
Generalmente, le Funzioni Esecutive (FE) vengono definite come l’insieme di abilità necessarie per programmare, mettere in atto e portare a termine con successo un comportamento finalizzato ad uno scopo; le FE sono un costrutto cognitivo complesso frazionabile in molteplici sottocomponenti indipendenti che interagiscono tra loro.
Sono sostanzialmente un complesso sistema di moduli della mente che regola i processi di pianificazione, controllo e coordinazione del sistema cognitivo e che governa l’attivazione e la modulazione di schemi e processi. Tra questi troviamo:

  • l’organizzazione delle azioni in sequenze gerarchiche di mete;
  • lo spostamento flessibile dell'attenzione sulle informazioni rilevate;
  • l’attivazione di strategie appropriate e l’inibizione di risposte non adeguate.

L’impiego delle funzioni esecutive è indispensabile in tutti i tipi di problem solving, non solo in quelli più complicati ed astratti, come la soluzione di problemi matematici, e hanno un ruolo importante anche nell'acquisizione delle abilità sociali. La comprensione degli altri per esempio è una di queste, perché la sensibilità ad obiettivi, emozioni o desideri altrui richiede uno sganciamento dell'attenzione dai propri stati mentali.

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Fig.2. Modello delle funzioni esecutive (Diamon, 2013).

L’efficace funzionamento esecutivo garantisce aspetti importanti per le persone quali la salute mentale, la salute fisica, la qualità della vita, il successo lavorativo e familiare, ma anche il rendimento ed il successo scolastico (Diamond, 2013).
Anche in altri recenti articoli Adele Diamond sottolinea quanto sia importante sviluppare le funzioni esecutive in età infantile e come l’attività motoria e gli sport di combattimento abbiano in questo un’importanza rilevante.

Il progetto di ricerca-azione.

Partendo dalla nostra esperienza nell’istituto comprensivo Minozzi di Matera e dai dati della letteratura scientifica si è pensato di attuare un progetto di intervento e ricerca nelle scuole dell’infanzia della Regione Basilicata in collaborazione con la Fondazione Avisper di Potenza (presieduta dal dott. Vito Cilla) che ha finanziato il progetto per la prima annualità del biennio scolastico (2015-2016 e 2016-2017) in cui si è operato.
Il progetto ha previsto un percorso di attività motoria in orario scolastico, secondo lo schema messo a punto dal Prof. Pierluigi Aschieri, Direttore Tecnico Nazionale Italiana Karate e Docente Scuola Nazionale FIJLKAM, basato su esercizi motori ludici che puntano a rafforzare l’equilibrio e la consapevolezza del proprio corpo. Il percorso ha previsto un incontro settimanale per tutto l’anno scolastico, condotto da un istruttore della Fijlkam, coadiuvato da un insegnante della scuola interessata.
L’attività ha visto diverse fasi:

  • Rilevazione delle condizioni psicomotorie – relazionali dei bambini;
  • Formazione ai docenti scolastici delle metodologie per l’interazione psico- motoria;
  • Attività motoria: esercizi fisici singoli, in coppia e in gruppo, finalizzati a sviluppare e potenziare le funzioni neurocognitivomotorie: a) attenzione; b) schema corporeo; c) processi decisionali; d) rapidità; e) mobilità articolare; f) equilibrio; g) forza rapida a carico naturale; g) socialità. Le attività sono svolte in uno specifico setting di lavoro, prodotti forniti dalla federazione e messi a disposizione per le scuole per allestire palestre e spazi dedicati;
  • Incontri monotematici per le famiglie dei bambini coinvolti;
  • Realizzazione di una “guida tecnica” in cui saranno illustrate le attività svolte;
  • Convegno conclusivo teso alla diffusione dei risultati ottenuti

Per valutare l’effetto di questa attività sulle funzioni esecutive, si è utilizzato il questionario Behavior Rating Inventory of Executive Function–Preschool Version (BRIEF-P), che è stato proposto ai genitori dei bambini coinvolti nel progetto e ai genitori di un gruppo di controllo.
Il BRIEF-P consente di effettuare una valutazione approfondita delle funzioni esecutive, tenendo in considerazione il comportamento del bambino in due differenti contesti di vita, domestico e scolastico. È una rating-scale standardizzata, specificamente costruita per misurare le funzioni esecutive nei bambini in età prescolare, nei comportamenti osservabili in contesti naturali, a casa e a scuola.
Il BRIEF-P si articola in cinque scale cliniche, tra loro indipendenti ed empiricamente derivate, che misurano aspetti diversi delle funzioni esecutive del bambino osservato:

  • Inibizione – I (controlla impulsi e comportamenti; interrompe e modula il proprio comportamento in maniera adeguata al momento opportuno o nel contesto appropriato);
  • Shift – S (si muove liberamente da una situazione, attività o aspetto di un problema ad un altro come richiesto dalla situazione; è in grado di cambiare il focus attentivo; risolve problemi in maniera flessibile);
  • Regolazione delle emozioni – RE (modula le risposte emotive in modo appropriato alle richieste situazionali o al contesto);
  • Memoria di lavoro – ML (trattiene in mente le informazioni di cui ha bisogno quando deve completare un compito o per mettere in atto una risposta appropriata; mantiene attiva l’informazione rilevante per l’esecuzione dell’attività);
  • Pianificazione/organizzazione- PO (prevede situazioni o conseguenze future, definisce obiettivi o modalità per regolare il comportamento in un determinato contesto; sviluppa o implementa anticipatamente una sequenza di passi che garantiscono lo svolgimento di un compito o di un’azione connessa).

Le cinque scale cliniche compongono tre indici più ampi: Autocontrollo inibitorio (ISCI), Flessibilità (FI) e Metacognizione emergente (EMI) e un punteggio composito complessivo, il punteggio Composito esecutivo globale (GEC) che rappresenta un accurato corrispettivo del livello di disfunzione esecutiva del bambino. 

Risultati

Il progetto nelle due annualità ha visto il coinvolgimento di 458 alunni iscritti negli istituti compresivi di Potenza, Matera, Miglionico (MT), Pomarico (MT), Grottole (MT) Tolve (PZ), Pignola (PZ) e Lavello (PZ). La distribuzione per sesso è del 55% composto da maschi e 45% da femmine.
Al termine, somministrando anche un questionario volto alla qualità percepita dell’insegnante, si è registrato che il bambino è in grado:

  • di rilassarsi acquisendo la capacità di autocontrollo;
  • di padroneggiare gli stati emotivi che creano disagio;  
  • di essere disponibili alla relazione con gli altri accettando la ricchezza della diversità;
  • di rispettare i propri tempi e quelli altrui;
  • di elaborare e rispettare regole comuni;
  • di migliorare la dimensione comunicativa, relazionale ed espressiva attraverso  una pluralità di canali come la corporeità, il movimento, il gesto;
  • di migliorare la capacità di ascolto, di riflessione, di concentrazione;
  • di sviluppare gradualmente la capacità critica.

Nell’analisi, utilizzando il test BRIEF-P, si è focalizzata l’attenzione soltanto sugli alunni che hanno mostrato valori che si discostano di oltre una deviazione standard e mezzo (T>65) nelle diverse aree rispetto totale del gruppo di appartenenza (composto dal Campione sperimentale e dal Gruppo di controllo).
Per quanto riguarda la scala Inibizione, nella variazione di tempo T0-T1, nel gruppo campione si è avuta una riduzione del 2,3% degli alunni con difficoltà; mentre si è avuto un incremento del 7,2% nel gruppo di controllo.

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Fig. 3. Risultati per la scala Inibizione.

Per ciò che concerne lo Shift, se nel campione non si è avuto una sostanziale variazione, nel gruppo di controllo si è registrato un sostanziale cambiamento visto che il numero di alunni con tali criticità è passato dal 5,6% nel T0 al 15,7% nel T1.

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Fig.4. Risultati per la scala Shift.

Variazioni simili si sono registrate anche per le scale Regolazione delle emozioni, Memoria di lavoro e Pianificazione/organizzazione.
Il successo dell’attività consiste proprio nell’aver ridotto il numero percentuale di bambini con valori critici in ogni gruppo di lavoro. Ciò è dimostrato dal grafico relativo al punteggio sintetico GEC.

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Fig. 5. Rosultati per punteggio Composito esecutivo globale (GEC).

Bibliografia

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  • Diamond A,Want to Optimize Executive Functions and Academic Outcomes?: Simple, Just Nourish the Human Spirit; Minn Symp Child Psychol. 2014;37:205-232.
  • Diamond A,Effects of Physical Exercise on Executive Functions: Going beyond Simply Moving to Moving with Thought Ann Sports Med Res. 2015 Jan 19;2(1):101.
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  • Rosenzweig MR, Bennett EL, Hebert M, Morimoto H. Social grouping cannot account for cerebral effects of enriched environments. Brain Res. 1978 Sep 29;153(3):563-76.