QI - Questioni e idee in psicologia - Il magazine online di Hogrefe Editore

Qi, il magazine online di Hogrefe Editore.
Ogni mese, cultura, scienza ed aggiornamento
in psicologia.

numero 73 - dicembre 2019

Hogrefe editore
Archivio riviste

I nostri test

ADHD Rating Scale-5: un caso applicativo

ADHD Rating Scale-5: un caso applicativo

In questo articolo illustriamo le modalità di applicazione dell’ADHD Rating Scale-5 su un bambino con difficoltà di attenzione e iperattività, al fine di presentare le procedure di somministrazione e di scoring dello strumento e, in generale, per comprendere meglio il suo utilizzo in ambito clinico.

Cenni anamnestici

Jacopo ha 8 anni e mezzo e frequenta la III classe della scuola primaria. Sin dal primo anno le insegnanti hanno riscontrato nel bambino un comportamento immaturo, non adeguato al contesto scolastico. Jacopo si alza spesso durante la lezione e infastidisce i compagni. Appare perennemente agitato: anche quando rimane seduto lo si vede tamburellare sul banco o muovere i piedi. Raramente porta a termine i compiti che gli vengono assegnati in aula. Anche i suoi rapporti con i compagni risentono del suo comportamento.
Alla luce di queste problematiche, le insegnanti consigliano ai genitori di Jacopo di rivolgersi ad un servizio di Neuropsichiatria Infantile.
Durante il primo colloquio, i genitori riferiscono che Jacopo è sempre stato un bambino molto vivace e difficile da contenere. Attualmente si trovano anche loro in difficoltà, principalmente per quanto riguarda lo svolgimento dei compiti a casa e in particolare lo studio.

Somministrazione dei questionari

Sulla base dei dati raccolti, si decide di procedere alla somministrazione dell’ADHD Rating Scale-5. Vengono consegnate ai genitori sia la Versione Genitori del questionario, che potranno compilare a casa, sia la Versione Insegnanti, che dovrà essere compilata da uno degli insegnanti di Jacopo.

L’ADHD Rating Scale-5 – Versione Genitori: bambino è stata compilata dalla madre di Jacopo.
La madre ha indicato che negli ultimi 6 mesi Jacopo molto spesso non presta attenzione ai dettagli e compie errori di distrazione, ha difficoltà a mantenere l’attenzione nei compiti ed evita di iniziare compiti che richiedono uno sforzo mentale prolungato, come gli esercizi assegnati a casa. Inoltre, ha indicato che spesso sembra che non ascolti quando gli si parla, è facilmente distraibile, ha difficoltà nell’organizzare compiti e attività e non porta a termine i compiti scolastici. Qualche volta perde il materiale necessario per lo svolgimento delle attività scolastiche ed è smemorato nelle attività quotidiane.
Il questionario chiede anche di indicare quanto la disattenzione causi problemi nell’andare d’accordo con i familiari, con altri bambini, o nel completare i compiti scolastici. In particolare, per questa ultima domanda la madre di Jacopo ha segnalato un problema di entità moderata.
Nella seconda facciata del questionario sono presenti le domande relative all’iperattività-impulsività. La madre di Jacopo ha indicato che molto spesso il bambino si alza in situazioni in cui ci si aspetta che rimanga seduto, ad esempio quando sono a tavola insieme. Molto spesso sembra che sia spinto da un motorino e sia sempre in movimento. Qualche volta corre intorno o si arrampica in situazioni inappropriate.
Questi comportamenti impattano sul suo rapporto con gli altri membri della famiglia, in particolare con il fratello maggiore di Jacopo, e sul completamento dei compiti scolastici, costituendo un problema grave.

L’insegnante di italiano di Jacopo ha compilato l’ADHD Rating Scale-5 – Versione Insegnanti: bambino. La maestra segnala che spesso Jacopo non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente, non porta a termine le consegne e non conclude i lavori scolastici. Questo non incide sui suoi rapporti con il personale scolastico ma costituisce un problema moderato per il suo rendimento.
L’insegnante indica che molto spesso Jacopo si muove di continuo o tamburella con le mani o i piedi o si contorce sulla sedia. Inoltre, molto spesso si alza in situazioni in cui ci si aspetta che rimanga seduto. Nell’ultima parte del questionario l’insegnante segnala che l’iperattività di Jacopo costituisce un problema moderato nell’andare d’accordo con gli altri bambini e un problema grave nell’autocontrollo dei propri comportamenti a scuola.

Scoring e analisi dei risultati

Per quanto riguarda la disattenzione, sommando i singoli punteggi degli item da 1 a 9 dell’ADHD Rating Scale-5 – Versione Genitori, Jacopo ha riportato un punteggio grezzo di 18. Secondo le norme per le classi III-V di scuola primaria relative ai maschi, tale punteggio corrisponde al 96° percentile.
Per l’iperattività-impulsività, sommando le risposte ai 9 item si ottiene un punteggio di 14, che corrisponde al 96° percentile.  Infine, sommando i punteggi di disattenzione ed iperattività-impulsività si ottiene un punteggio grezzo totale di 32, che si colloca tra il 95° e il 96° percentile.
La procedura per lo scoring degli item relativi alla compromissione funzionale richiede maggiore attenzione da parte del clinico. Per ottenere il punteggio relativo a ciascuna area di impairment è necessario prendere in esame le risposte fornite sia in riferimento alla disattenzione, che all’iperattività-impulsività, e selezionare il punteggio più alto tra i due. Ad esempio, per quanto riguarda il completamento dei compiti a casa, la madre di Jacopo ha indicato che la disattenzione costituisce un problema moderato (punteggio di 2), mentre che l’iperattività costituisce un problema grave (punteggio di 3). Selezionando il punteggio più alto fra i due, il punteggio grezzo relativo alla compromissione funzionale relativo ai compiti a casa è di 3. Questo punteggio si colloca al di sopra del 99° percentile.

Secondo le norme per i maschi dell’ADHD Rating Scale-5 – Versione Insegnanti: bambino, Jacopo riporta un punteggio grezzo di 18 per la disattenzione, che si colloca al 92°. Per l’iperattività-impulsività invece il punteggio grezzo è di 19, che corrisponde al 97° percentile. Sommando i due punteggi grezzi si ottiene un punteggio totale di 37, che si colloca tra il 97° e il 98° percentile.
Passando agli item relativi alla compromissione funzionale, per gli insegnanti né la disattenzione né l’iperattività-impulsività di Jacopo influiscono sulle sue relazioni con i docenti, né sulla sua autostima. I punteggi di 0 in queste due aree corrispondono al 60° percentile. L’iperattività costituisce invece un problema moderato (punteggio di 2) per la sua relazione con i pari, mentre la disattenzione non costituisce un problema (punteggio di 0). Il punteggio grezzo relativo alla relazione con i pari è quindi di 2, che corrisponde all’85° percentile. Il punteggio di 3 relativo all’autocontrollo comportamentale a scuola, che riflette l’impatto dell’iperattività del bambino, corrisponde al 99° percentile. Con la stessa procedura è possibile ottenere i punteggi relativi alle altre aree di funzionamento prese in esame dallo strumento.

Sintesi diagnostica

Per la diagnosi del disturbo da deficit di disattenzione e iperattività è richiesto che i sintomi si manifestino in almeno due contesti.  Nel caso di Jacopo, l’utilizzo dell’ADHD Rating Scale-5 nelle sue due versioni permette di mettere in luce come sia per i genitori, sia per gli insegnanti, la disattenzione e l’iperattività costituiscano un problema di rilevanza clinica (tra il 92° e il 97° percentile).
Tali sintomi sono emersi sin dall’ingresso alla scuola primaria, verificando così il criterio dell’esordio precoce del disturbo (entro i 12 anni di età).
Secondo il criterio D del DSM-5, i sintomi devono essere associati ad una compromissione in almeno un’area di funzionamento. Nel caso preso in esame, i genitori segnalano come critica l’area che riguarda lo svolgimento dei compiti a casa (>99° percentile), gli insegnanti l’area dell’autocontrollo comportamentale (99° percentile).

Conclusioni

Attraverso la compilazione dell’ADHD Rating Scale-5 da parte della madre e dell’insegnante di italiano di Jacopo, è stato possibile raccogliere informazioni relative a due diversi contesti di vita del bambino, individuando in entrambi una marcata iperattività.
Secondo entrambe le fonti, tali sintomi impattano in modo significativo su almeno un’area di funzionamento, verificando così un ulteriore criterio per la diagnosi del disturbo.
Congiuntamente alle informazioni raccolte durante i colloqui con i genitori di Jacopo e ai risultati della somministrazione di test neuropsicologici, l’ADHD Rating Scale-5 costituisce un valido strumento per la valutazione diagnostica dell’ADHD.