QI - Questioni e idee in psicologia - Il magazine online di Hogrefe Editore

Qi, il magazine online di Hogrefe Editore.
Ogni mese, cultura, scienza ed aggiornamento
in psicologia.

numero 93 - dicembre 2021

Hogrefe editore
Archivio riviste

Rassegna stampa

Rassegna stampa #93

Rassegna stampa #93

L’influenza delle neuroscienze sulle variabili interpretative del Rorschach

I recenti progressi nell’ambito delle neuroscienze hanno reso possibile usare tecniche neurofisiologiche per valutare e approfondire l’interpretazione delle variabili del Rorschach. L’obiettivo di questo articolo è quello di effettuare una revisione dei risultati degli studi sul Rorschach che hanno impiegato un approccio neurofisiologico per discutere la coerenza o mancata coerenza tra diversi risultati, e quindi prendere in considerazione le direzioni future della ricerca sul Rorschach in quest’area. Gli autori forniscono inoltre dati non pubblicati a completamento di quelli derivati dagli studi peer-review. Esistono due principali approcci allo studio neuropsicologico del Rorschach. Uno consiste nel misurare l’attività cerebrale direttamente nel corso della somministrazione del test. Una serie di ricerche, che hanno impiegato metodi neurofisiologici multipli, ha rilevato un’attivazione del sistema dei neuroni specchio in relazione alle risposte di movimento umano. L’altro possibile approccio consiste invece nell’indagare se le differenze individuali nei punteggi al Rorschach possono essere spiegate da misure neurofisiologiche raccolte nel corso della somministrazione di un'altra prova psicologica. L’articolo offre una rassegna per capire quale dei due approcci offre maggiori spunti di novità sul test di Rorschach.

Jimura, K., Asari, T., e Nakamura, N. (2021). Can Neuroscience Provide a New Foundation for the Rorschach Variables? Rorschachiana, 42, 143-165.

 

L’uso del Rorschach nella valutazione forense di casi di crimini violenti

Nel corso degli anni, è stato condotto un significativo numero di studi sul Rorschach su campioni forensi di adolescenti e adulti, in parte motivati dall’uso del test nelle valutazioni psicologiche in ambito forense. Il Rorschach, come strumento di assessment della personalità performance-based, è in grado di offrire informazioni uniche che non sono così vulnerabili alla distorsione da parte dell’esaminato come lo possono essere le misure self-report? Quest’articolo fornisce una revisione degli studi sul Rorschach sulle variabili rilevanti del test, inclusi quelle che hanno campioni forensi diversi. I risultati empirici sono eterogenei; non c’è una relazione diretta tra alcune variabili del Rorschach e tratti  rilevanti sul piano forense, come la psicopatia o l’ostilità. Questo non significa che il Rorschach non è in grado di offrire informazioni utili nel rispondere a questioni psicologiche in sede di giudizio. Uno caso illustrativo di uno studente di college, che ha commesso il suo primo atto violento, descrive il contributo unico del Rorschach nella comprensione delle dinamiche psicologiche alla base di un atto violento che sembra del tutto inaspettato.

de Ruiter, C. (2021). The Rorschach and Violent Crime. Rorschachiana42, 175-195.

 

Il Rorschach nell’assessment dei disturbi del comportamento alimentare

Questo articolo offre una revisione della ricerca sull’impiego del Rorschach nello studio dei disturbi dell’alimentazione. In questo campo esistono due principali linee di ricerca che impiegano altrettante specifiche metodologie: il Comprehensive System e la Scuola Francese. Gli autori presentano separatamente i risultati principali dei diversi studi e successivamente procedono a commentare le similarità e le differenze rispetto a quanto emerso. I risultati mostrano che le ricerche in oggetto sono concordi rispetto ad alcuni aspetti di funzionamento nell’anoressia nervosa. Entrambi i set di studi sottolineano l’atteggiamento auto-centrato dei pazienti con anoressia e la loro difficoltà a comunicare i propri pensieri e sentimenti. In entrambe le tipologie di studio, viene sostenuto un trattamento basato su un modello integrato e multidisciplinare che punta a modificare i comportamenti alimentari e a migliorare le funzioni dell’Io al fine di moderare il disagio dei pazienti. Inoltre, entrambe le tipologie di ricerca mostrano che l’attaccamento sicuro dovrebbe essere per il terapeuta la priorità nel trattamento psicologico, che dovrebbe aumentare la fiducia negli altri da parte del paziente. Entrambi sottolineano l’importanza della ricostituzione dell’autostima e del senso di identità attraverso il supporto offerto della relazione con il terapeuta.

Guinzbourg de Braude, S.M., Vibert, S., Righetti, T., e Antonelli, A. (2021). Eating Disorders and the Rorschach. A research review from the French School and the Comprehensive System. Rorschachiana42, 202-224.

 

Il Rorschach nello studio del trauma

Fin dalle prime ricerche sul trauma è emerso come il Rorschach possa essere lo strumento ideale, con il suo rosso, grigio e nero e i colori vibranti, per elicitare i contenuti del trauma. Emergono due pattern di risposte al Rorschach: il “constricted pattern”, in cui il soggetto valutato mostra un approccio alla macchia evitante e basato sulla forma, come se si stesse difendendo dalla memoria del trauma, e il “flooded pattern”, in cui immagini morbose e aggressive vanno in parallelo a quelle psicotiche. Il Rorschach continua a dimostrarsi uno strumento altamente sensibile rispetto alle esperienze del trauma, e le ricerche condotte dal 2005 in avanti hanno aggiunto complessità e ulteriore validazione all’uso del test di Rorschach nella valutazione degli effetti del trauma.

Kaser-Boyd, N. (2021). The Rorschach and Trauma – An Update. Rorschachiana, 42(2), 118–138.