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numero 50 - settembre 2017

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Rassegna stampa

Rassegna stampa #50

Rassegna stampa #50

Costruire la resilienza di una comunità in situazioni di emergenza

I disastri e le emergenze espongono la popolazione civile a danni, lesioni e, in generale, varie sfide. Molto spesso, durante le primissime ore in una situazione d’emergenza, la popolazione ha il compito di provvedere in modo urgente alla salvaguardia della propria vita. In questo scenario, la comunità gioca un ruolo chiave sulla salute mentale della popolazione esposta ad un pericolo. Una strategia per affrontare una situazione di emergenza è quella di accrescerne la capacità di resilienza. La resilienza della comunità denota un’abilità di guidare se stessa per superare cambiamenti e crisi. È costituita da fattori quali leadership, efficacia collettiva, coesione sociale e un forte senso di attaccamento territoriale. Mentre le componenti fisiche, come le infrastrutture e le risorse, rappresentano solo degli aspetti aggiuntivi. Pertanto, la leadership è l’elemento centrale della resilienza in una comunità. Una delle maggiori responsabilità delle autorità comunali durante le emergenze è quella di fornire rapidamente informazioni efficaci che soddisfino i bisogni e le esigenze della popolazione. Questo studio trasversale presenta la relazione tra l’essere soddisfatti delle informazioni date dal comune locale e i punteggi di resilienza della comunità misurati attraverso la Conjoint Community Resilience Assessment Measure (CCRAM). Lo studio è stato condotto su 1139 adulti (età media 40,7 anni) che vivono in comuni medio-piccoli. Dai risultati si evince che il punteggio al CCRAM correla positivamente con la soddisfazione conseguente alle informazioni ricevute dal comune, pertanto le informazioni fornite dalle autorità comunali alla popolazione rappresentano un efficace mezzo per sviluppare e migliorare la resilienza nelle emergenze. Queste informazioni sono di fondamentale importanza per i responsabili delle decisioni nello sviluppo di politiche per la costruzione della resilienza e la pianificazione della comunicazione con la popolazione.

Cohen, O., Goldberg, A., Lahad, M., & Aharonson-Daniel, L. (2017). Building resilience: The relationship between information provided by municipal authorities during emergency situations and community resilience. Technological Forecasting and Social Change, 121, 119-125.

 

Come il contesto influenza la frequenza e la quantità di assunzione di alcolici da parte degli adolescenti

Ricerche precedenti hanno mostrato come il tipo di contesto in cui si consumano alcolici (feste, casa, posti all'aperto) possa contribuire alla manifestazione di specifici problemi legati all'alcol (aggressività, rapporti sessuali non protetti e guida in stato d’ebbrezza). In un recente studio è stato riscontrato che un consumo più frequente di alcol in posti all'aperto, come parcheggi o angoli di strada, è maggiormente associato a problemi con i genitori o con la polizia. Al contrario, la quantità di alcol consumato in casa, nei ristoranti, nei bar o nei locali notturni è associato a maggiori rischi di subire una violenza. Questa ricerca mette in evidenza l'importanza di concentrarsi sui contesti nei quali si verifica l'abuso di alcol da parte degli adolescenti e i processi attraverso i quali i giovani selezionano specifici contesti per bere. Capire quali sono i contesti più strettamente legati al consumo consentirebbe agli agenti di vigilanza, ai medici e ai genitori di modificare e controllare le possibilità di utilizzo e ridurre le problematiche correlate. In questo studio è stata valutata la frequenza con cui i giovani frequentano contesti diversi in cui è possibile bere e quanto spesso consumano alcol, indipendentemente dalla permanenza negli stessi. Inoltre è stata indagata l’esistenza di una correlazione tra il controllo da parte dei genitori, il consumo di alcol e la frequentazione di determinati contesti. La ricerca è stata condotta su un campione di 1217 adolescenti dai 15 ai 18 anni di età in 24 città di medie dimensioni della California. Dai risultati è emerso che una maggiore frequenza del consumo di alcolici è legata ad un minor tempo trascorso a casa, mentre un consumo eccessivo in termini di quantità è stato associato ad un maggior tempo trascorso in casa. Passare più tempo fuori casa aumenta la frequenza nel bere alcolici; mentre passare più tempo in casa ne aumenta la quantità. Invece, per quanto riguarda il controllo genitoriale sembra essere associato alla frequentazione di determinati contesti, pertanto, agendo su questi è possibile ridurre l'esposizione ai rischi.

Lipperman-Kreda, S., Gruenewald, P. J., Bersamin, M., Mair, C. F., & Grube, J. W. (2017). Adolescent drinking in different contexts: What behaviors do parents control?. Addictive Behaviors Reports, 6, 39-44. 

 

Learning organization: come crearla

Oggi i dirigenti si trovano a dover affrontate nuove sfide di gestione, ma per mantenere un vantaggio competitivo le tecniche ampiamente conosciute e utilizzate per sfruttare risorse fisiche e finanziarie non sono più sufficienti. L'innovazione, la flessibilità, la capacità di risposta e la ridefinizione creativa dei mercati e delle opportunità rappresentano le nuove fonti di vantaggio competitivo. Poiché il focus è stato spostato sull’utilizzo più efficace del capitale basato sulla conoscenza di un'impresa, nuovi approcci e tecniche sono stati proposti dagli studiosi di strategie e di gestione. La learning organization non dice ai dirigenti cosa devono fare, ma sfida lo status quo e impegna le risorse e i talenti di tutti i dipendenti per raggiungere gli obiettivi organizzativi. In una learning organization, i leader incoraggiano le culture dedicate all'eccellenza e al comportamento etico, favoriscono la conoscenza e l'apprendimento organizzativo motivando ogni individuo a condividere i suoi talenti per dare un pieno contributo al raggiungimento degli obiettivi. Superare le barriere del cambiamento e favorire la creatività a tutti i livelli dell'organizzazione è un compito difficile, ma fondamentale. In questo articolo sono illustrati alcuni degli approcci di successo osservati tenendo conto dei cinque elementi fondanti della learning organization: stabilire e comunicare un chiaro senso di direzione e di scopo, potenziare i dipendenti a tutti i livelli, accrescere e condividere le conoscenze interne, raccogliere e integrare le informazioni esterne e sfidare lo status quo per favorire la creatività. Nessuno di questi elementi di per sé è sufficiente, né definisce un processo sequenziale; piuttosto, ciascuno rafforza gli altri. La learning organization è un processo continuo, dove il successo lo si raggiunge lentamente nel tempo, come conseguenza dello sforzo costante di un impegno organizzativo volto al continuo miglioramento di ciascuna di queste cinque dimensioni.

Shin, H. W., Picken, J. C., & Dess, G. G. (2017). Revisiting the learning organization. Organizational Dynamics, 1(46), 46-56. 

 

Fattori psicosociali associati allo sviluppo del talento nel calcio

Lo sviluppo del talento nel calcio rappresenta un tema sempre più caldo tra i ricercatori. In generale, il calcio professionalizza i calciatori sin da piccoli e questo potrebbe danneggiare il loro sviluppo. Molte critiche avanzate derivano proprio da una preoccupazione relativamente diffusa sull’inefficacia dei programmi di sviluppo dei giovani talenti. L’obiettivo di questo studio è stato quello di fornire una revisione sistematica delle recenti ricerche sui fattori psicosociali associati allo sviluppo del talento calcistico. La letteratura identificata è stata valutata in modo indipendente da più revisori utilizzando il mixed-methods Appraisal Tool (MMAT). In totale sono stati esaminati 14.977 partecipanti e identificati 48 fattori psicosociali associati allo sviluppo del talento. Caratteristiche psicologiche come resilienza, auto-monitoraggio e disciplina sembrano essere più impattanti sullo sviluppo di un giocatore e possono aiutare a discriminare tra giocatori che possono avanzare di carriera o meno. I risultati suggeriscono che questi fattori sociali e psicologici sono interrelati e influenzano i comportamenti adattivi di sviluppo, come scelte sullo stile di vita, pratiche e comportamenti di gioco. Non solo, allenatori, genitori, coetanei e fratelli giocano tutti un ruolo fondamentale sullo sviluppo di queste caratteristiche, sia fornendo un supporto tangibile, emotivo e informativo, sia creando un ambiente favorevole ad un apprendimento sostenuto da sfide rilevanti. Sebbene questi fattori psicosociali possano differenziare tra i livelli di performance nel calcio o comunque sono associati positivamente alla progressione di carriera, i risultati dovrebbero essere considerati con cautela perché mostrano un moderato rischio di bias. Pertanto, le ricerche future dovrebbero ampliare la gamma dei partecipanti andando a diversificare tra i gruppi e utilizzare dei modelli longitudinali e dei disegni prospettici per esaminare la validità predittiva delle teorie esistenti.

Gledhill, A., Harwood, C., & Forsdyke, D. (2017). Psychosocial factors associated with talent development in football: A systematic review. Psychology of Sport and Exercise, 31, 93-112.