QI - Questioni e idee in psicologia - Il magazine online di Hogrefe Editore

Qi, il magazine online di Hogrefe Editore.
Ogni mese, cultura, scienza ed aggiornamento
in psicologia.

numero 46 - aprile 2017

Hogrefe editore
Archivio riviste

Recensioni

Mindfulness

Mindfulness

Mindfulness.jpg
Katie Witkiewitz, Corey R. Roos, Dana Dharmakaya Colgan e Sarah Bowen
Mindfulness
Hogrefe, 2017, € 24,95

Mindfulness è il titolo dell’ultimo volume, il trentasettesimo, della prestigiosa collana Advances in Psychotherapy – Evidence-Based Practice, pubblicata da Hogrefe Publishing Group con il supporto della Society of Clinical Psychology, Divisione numero 12 della American Psychological Association.

Il volume 37 si apre con la descrizione di cosa è e da dove proviene la mindfulness, offrendo al lettore una panoramica precisa con le definizioni dei concetti, la terminologia, le radici antiche e moderne e le “traduzioni” moderne delle pratiche buddhiste nel pensiero e nella cultura dell’Occidente. Mindfulness sta oggi ad indicare un ampio ventaglio di concetti ed idee: dalle tecniche specifiche allo stato mentale, dal praticare la disciplina al misurarla per mezzo di questionari, dal tratto psicologico caratteristico al comportamento quotidiano di colui che si immerge in questo speciale mondo. Una moltitudine di significati differenti che conducono ad una certa difficoltà di comprensione globale, sia nella concettualizzazione del costrutto, sia nella sua operazionalizzazione. In termini più chiari, e legati ai vissuti soggettivi, con mindfulness si intende l’abilità di stare (permanere) nel momento presente, senza giudicare, sperimentando (osservando) la propria esperienza interiore in presa diretta. Una situazione fenomenologica che conduce la persona ad allontanarsi dal pensiero razionale, rigido, ripetitivo, e da tutte le limitazioni auto-imposte, comprese le focalizzazioni sul passato (come le ruminazioni e le recriminazioni), e sul futuro (comprese le preoccupazioni legate all’anticipazione di eventi negativi o di eventi neutri ma sperimentati come problematici). L’orientamento non giudicante apre il campo alla curiosità e alla sperimentazione di sentimenti, sensazioni, pensieri ed emozioni legati a forme di vissuto che sono state descritte come: osservazione e descrizione dello stato soggettivo, non reattività, non giudizio, e consapevolezza del momento presente.

Il secondo capitolo introduce al campo delle teorie, partendo dal cosiddetto Mindfulness-Based Movement e identificando un significativo range di modelli, tutti basati sull’approccio della pienezza mentale e della piena consapevolezza di sé, il cui capostipite è l’MBSR – Mindfulness-Based Stress Reduction, proposto da Jon Kabat-Zinn verso la fine degli Anni Ottanta. Sulla base di questo primo modello sono poi derivati numerosi altri indirizzi tra i quali, ad esempio, vi è la MBCT – Mindfulness-Based Cognitive Therapy, sviluppata negli Anni Duemila, che integra la terapia cognitivo-comportamentale con la Mindfulness. Ma tra i modelli che risultano collegati (pur se non direttamente) all’idea iniziale di Kabat-Zinn vi è la DBT – Dialectical Behavior Therapy, sviluppata inizialmente per trattare i disturbi borderline di personalità con un approccio psicosociale.

Il terzo capitolo tratta sinteticamente della valutazione e delle indicazioni terapeutiche introducendo il lettore al cuore del volume, il capitolo quarto, che è centrato sulle modalità e sugli approcci terapeutici. “Nonostante le differenze nei protocolli, gli interventi basati sulla evidence-based mindfulness sono tutti costruiti intorno ad un obiettivo comune: il loro scopo è introdurre la pratica della mindfulness come mezzo per incrementare la consapevolezza e per sviluppare tutte le abilità adatte a ridurre la sofferenza” (p. 35). Come in tutte le discipline orientali o che traggono linfa dal contesto culturale in cui la mindfulness ha le sue radici, occuparsi di mindfulness significa praticare la mindfulness, e significa farlo con piena partecipazione ed in base a un libero atto di volontà. In questo capitolo finale sono ampiamente discussi i temi della formazione alla terapia basata sulla mindfulness ed della supervisione dei terapeuti, concludendo con un’analisi dell’efficacia di tutte queste forme di terapia. Una ricca Bibliografia ed un’utile indicazione ragionata per future letture integrative chiudono questo interessante volume, completo e compatto nell’esposizione, da cui si comprende chiaramente come si può integrare la mindfulness nei contesti delle pratiche psicologiche cliniche e terapeutiche.