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numero 64 - febbraio 2019

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Learning Cognitive-Behavior Therapy. An illustrated guide

Learning Cognitive-Behavior Therapy. An illustrated guide

Recensione ok.jpg Jesse H. Wright, Gregory K. Brown, Michael E. Thase, Monica Ramirez Basco
Learning Cognitive-Behavior Therapy. An illustrated guide. Second Edition
American Psychiatry Association Publishing, 2017, Pp. XVIII + 321
$ 78.00 (Paperback)

Questo volume scritto a quattro mani da professionisti e ricercatori molto esperti compare nella serie Core Competencies in Psychotherapy diretta da Glen O. Gabbard e rappresenta, nella sua seconda edizione rivista ed ampliata, un ancoraggio di rilievo per tutti coloro che si occupano di CBT o che desiderano perfezionarsi in tale campo.
Com’è noto, il fondatore della CBT, Aaron T. Beck, medico-psichiatra, nato il 18 luglio 1921, iniziò la sua vita e la sua carriera come psicoanalista; insoddisfatto degli esiti della psicoanalisi nel trattamento delle depressioni, sviluppò dapprima un test psicologico, il Beck Depression Inventory, e successivamente, dagli Anni Sessanta in avanti, formulò quella che sarebbe diventata la Terapia Cognitiva (molti libri di Beck, e di Beck e dei suoi stretti collaboratori, sono stati tradotti in italiano nel corso degli ultimi decenni). L’attuale CBT è una terapia problem-oriented che si indirizza tipicamente alle situazioni di angoscia e di depressione, spesso realizzata secondo l’orientamento cosiddetto “breve”, cioè nell’ambito di un numero limitato di sessioni (un numero compreso tra le cinque e le venti), mentre per affrontare situazioni psicopatologiche gravi e quadri di comorbilità la durata può essere assai più ampia.
Il testo si articola in undici capitoli che sono introdotti dalla Prefazione e da alcuni settori che illustrano i diversi “supporti” proposti come integrazioni al testo scritto. Avendo un intento “didattico” il testo procede con un’articolazione rigorosamente razionale delle tematiche affrontate, partendo da un’utile illustrazione delle basi della CBT e sottolineando l’importanza della relazione terapeutica. Dal momento in cui si valuta il caso clinico e si formula la visione dello stesso si aprono i capitoli che illustrano le tecniche della CBT, soffermandosi in particolare su come lavorare con i pensieri automatici e con gli schemi, naturalmente nella direzione di promuovere un cambiamento in entrambi i settori. Altre tecniche comportamentali sono discusse nel dettaglio, mentre in questa seconda edizione è stato aggiunto un capitolo sui pazienti a rischio suicidio. L’undicesimo capitolo è infine centrato sullo sviluppo delle competenze del terapeuta.
Uno dei punti di forza di questa pubblicazione (e di altre analoghe dell’American Psychiatry Association Publishing) è mettere a disposizione del lettore una serie di video didattici in cui dei clinici effettuano dimostrazioni circa il funzionamento della terapia. Le situazioni illustrate sono chiare e semplici nella loro comprensione e, soprattutto, fanno riferimento a episodi critici che effettivamente accadono nel corso delle psicoterapie “reali” con pazienti veri. In tal senso i role-playing sono molto realistici e istruttivi, oltre ad essere impersonati da “attori” sempre diversi, cosa molto utile al fine di apprezzarne i diversi stili terapeutici.
I video sono pensati per essere visualizzati in sequenza in modo da accompagnare la lettura dei capitoli e illustrare, di volta in volta, un tema specifico, dopo averne completato l’esame.
Inoltre, chi volesse approfondire l’autoformazione per mezzo dei video, può consultare una delle appendici del testo in cui sono segnalati i siti ove poter visualizzare non singole vignette di sedute, bensì intere sessioni, peraltro condotte da personaggi famosi della CBT a cominciare proprio da Beck. Nella stessa Appendice (la numero 2) sono anche indicati numerosi self-help books, siti web specifici, programmi software di supporto alla terapia, e organizzazioni professionali internazionali, oltre a trenta volumi di grande interesse per approfondire specifici aspetti della CBT o per visualizzarne lo sviluppo nel corso dei decenni.
L’altra Appendice con cui si chiude il testo contiene una serie di checklist e di fogli di lavoro che sono di supporto ad una serie di fasi o componenti della terapia: dall’iniziale formulazione del caso in avanti, sono proposti schemi ed inventari utilizzabili su singoli elementi come, ad esempio, l’analisi dei pensieri automatici. L’Indice Analitico conclude questo interessante volume che si presenta – nella migliore tradizione della CBT – come un vero strumento di lavoro.
I quattro autori (molto diversi nelle loro rispettive storie professionali), hanno composto un lavoro a più mani, puntando a raggiungere l’obiettivo di realizzare un libro esplicativo con il supporto di numerosi elementi immediatamente applicabili. I necessari aspetti teorici risultano così integrati da suggerimenti e illustrazioni di vignette cliniche sulla base della tripartizione (più volte citata nel testo) leggere, vedere, fare. In tal senso si deve notare l’impegno profuso nel dimostrare la validità dei metodi della CBT, validità che comunque non può essere considerata disgiunta dalle abilità cliniche del singolo terapeuta e dalla sua formazione personal-professionale.