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numero 68 - giugno 2019

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La mindfulness entra in azienda a servizio del benessere della persona

La mindfulness entra in azienda a servizio del benessere della persona

La mindfulness è una disciplina che nasce e si sviluppa grazie all’intuizione del biologo molecolare e ricercatore Jon Kabat-Zinn (Massachusetts Institute of Technology) che applica alla medicina comportamentale le sue conoscenze riguardo il buddismo theravada e le pratiche meditative imparate dai monaci tibetani. Pensò che la meditazione poteva alleviare la sofferenza di persone malate croniche (per es. ipertesi o infartati) per cui la medicina non poteva fare più nulla.
Così nel 1979 Jon Kabat-Zinn elabora il protocollo MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) un programma di 8 incontri per la riduzione dello stress che mira a insegnare alle persone a prendersi cura di sé come essenziale completamento di altre forme di terapia medica, è un auto-addestramento all’arte di vivere consapevolmente.
La mindfulness secondo Jon Kabat Zinn è:

porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante”.

Quest’affermazione vuole sottolineare quanto sia importante dirigere l’attenzione all’esperienza del presente, che è l’unico momento reale che abbiamo da vivere. Fondamentale è anche l’assenza di giudizio che si realizza con il prendere le distanze da tutta una serie di pensieri sul passato o sul futuro che arrivano alla nostra coscienza in modo automatico quando ci troviamo in determinate situazioni. Tutti questi pensieri non appartengono al presente ma derivano dal nostro modo di guardare il mondo, dalle nostre “mappe mentali” di interpretazione della realtà, che riguardano aspetti soggettivi di percezione e valutazione: vediamo ciò che siamo abituati a vedere, seguiamo il nostro pilota automatico e restiamo nella nostra zona di comfort non uscendo dalle nostre abitudini, dai nostri modi di fare e di reagire abituali, anche se risultano nocivi per la nostra salute (preferire di fare una vita sedentaria invece di iniziare a fare attività fisica, continuare a mangiare in modo non salutare, seguire sempre flussi  di pensieri negativi che portano a provare emozioni sgradevoli e a comportarsi in modi disfunzionali ecc.).
Attraverso la pratica della mindfulness si impara a non cadere nel contenuto del pensiero (rimuginio) e negli automatismi, piuttosto si diventa capaci di prendere consapevolezza di sé e di tornare ogni volta all’esperienza del presente:

 “...1000 volte il mio pensiero vagherà e 1000 volte lo riporterò al respiro...”
J. K. Zinn

La mindfulness è una pratica che richiede disciplina, volontà, tempo, intenzione e motivazione e si articola su esercizi specifici di meditazione che sfruttano i principi di attenzione e non giudizio. L’attenzione viene rivolta verso supporti naturalmente disponibili come il corpo, la percezione dei sensi, le emozioni e immagini mentali. L’osservazione di questi fenomeni promuove con il tempo uno stato di calma, uno spazio vuoto tra evento e comportamento che permette alla mente di affrontare il momento presente per quello che è, senza sovraccaricarlo di pensieri, aspettative e giudizi. Lo scopo è quello di sviluppare l’abitudine a dirigere l’attenzione in modo consapevole per ottenere uno stato mentale caratterizzato da maggiore soddisfazione e serenità.

Attualmente la mindfulness prescinde dai contesti religiosi e spirituali e viene proposta in molteplici ambiti: medico-sanitario, psichiatrico, psicologico e in tempi più recenti anche nei contesti aziendali.

L’obiettivo di Studiopsichefirenze è portare la felicità in azienda presentando la mindfulness come soluzione innovativa su più fronti; certamente le pratiche mindfulness sono di aiuto laddove vi siano delle criticità legate allo stress lavorativo. Lo stress, infatti, implica un’attivazione emotiva che spinge a reagire mettendo in atto strategie di protezione che possono essere di attacco, di fuga o di chiusura. Nel lungo periodo però è inevitabile che tali strategie impattino sul benessere dell’individuo che si trova a perdere sempre di più la centratura su di sé a favore di una sempre maggiore focalizzazione sul problema e sulle relative strategie per evitarlo o scongiurarlo. Tuttavia, quando siamo attivati emotivamente, la nostra capacità di trovare soluzioni alternative e efficaci è spesso molto compromessa. La mindfulness, aiuta a ri-centrarsi su di sé e sul proprio benessere, riducendo i livelli di attivazione e facilitando, quindi, l’accesso alle proprie risorse. Inoltre, tra i vari interventi proposti, vi sono le attività formative che prevedono dei momenti di presenza mentale. Formazione e mindfulness, infatti, si integrano in modo molto efficace facendo acquisire abilità di dirigere l’attenzione al momento presente favorendo uno stato mentale decisamente più recettivo all’apprendimento e quindi all’acquisizione di esperienze e contenuti. In questo modo attraverso la pratica alla consapevolezza gli utenti hanno a disposizione uno strumento per la cura di sé. Il nostro lavoro mira ad associare il concetto di salute a una metafora semplice e diretta rappresentata da uno sgabello dove ogni gamba simboleggia un pilastro che sostiene la salute: 1) cura di sé; 2) farmacologia; 3) chirurgia; 4) consapevolezza. Partendo dal presupposto che questi elementi si muovono lungo un continuum che descrive il concetto olistico di benessere; la percezione della popolazione generale è che la salute sia il risultato di una parte marginale di questo universo.
Tuttavia la salute si configura come il risultato di un processo di cambiamento che passa attraverso micro azioni quotidiane. Talvolta dall’impegno quotidiano in queste azioni si può cercare di arginare la messa in atto di comportamenti scorretti e il conseguente malessere fisiologico e riportare l’individuo a una maggiore soddisfazione personale e relazionale, un più alto livello si serenità e felicità così che il well being individuale possa coincidere con il wellbeing aziendale.

A cura di: Maurizio Cinquini, Francesca Morandi, Sonia Tempo.

Bibliografia

  • Kabat-Zinn J.”Ovunque tu vada ci sei già”. TEA, 2012.
  • Kabat-Zinn J. “Vivere momento per momento”. TEA,  1999.
  • Siegel R. D. “Qui e ora. Strategie quotidiane di mindfulness”. Edizioni Erickson, 2012.
  • Piazza A. “Mindfulness per una mente amica; coltivare la consapevolezza liberarsi dai pensieri negativi e scoprire la felicità”. TEA, 2016.
  • Pert B. P. “Molecole di emozioni – perché sentiamo quel che sentiamo”. TEA, 2017.
  • Hasson G. “Mindfulness – 100 esercizi per una vita più serena”. Vallardi, 2016.
  • Bowen s., Chawla N., Marlatt A. G. “Mindfulness e comportamenti di dipendenza”, Raffaello Cortina Editore, 2013.
  • Sheldrake R. “La mente estesa, il senso di sentirsi osservati e altri poteri inspiegati della mente umana”. Feltrinelli, 2003.
  • Marini M., Torrisi G. “Happy worker”. Giunti, 2015.
  • Kotsou I. “Quaderno di esercizi di mindfulness”. Vallardi, 2015.