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numero 56 - aprile 2018

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Inclusione nella scuola dell’infanzia: il training “Le belle azioni”

Inclusione nella scuola dell’infanzia: il training “Le belle azioni”

Come precisato nell’articolo Inclusione e benessere nei contesti educativi per tutti  di Ginevra e Nota pubblicato nel numero di novembre di questa rivista, per favorire un’inclusione scolastica di qualità è importante prevedere attività didattiche che stimolino efficaci interazioni fra gli studenti, sin dalla scuola dell’infanzia. Nel programmare tali attività è importante prestare molta attenzione a come i bambini con difficoltà vengono "presentati" al gruppo classe in quanto le informazioni sulle loro difficoltà possono stimolare atteggiamenti negativi. Sarebbe pertanto importante fornire informazioni che favoriscano un'immagine positiva dei bambini con disabilità e vulnerabilità, centrate sugli interessi e sulle capacità che gli stessi hanno in comune con i compagni e che stimolino a pensare ad attività che possono essere svolte insieme (Bossaert, Colpin, Pijl, & Petry, 2011; Nota, Ginevra, & Soresi, in press). Si dovrebbero anche incoraggiare relazioni positive e di supporto reciproco nei confronti dei compagni e soprattutto di quelli che sono maggiormente a rischio di esclusione sociale, mediante lo svolgimento di attività volte al perseguimento di obiettivi comuni e in cui tutti i bambini con e senza disabilità possono contribuire (Soresi, 2016).
Esistono da tempo in letteratura programmi di interventi finalizzati all’aumento della conoscenza della disabilità e all’acquisizione di competenze di relazione sociale in bambini della scuola dell’infanzia. Già negli anni ‘90 ad esempio Keller e Sterling Honig (1993) proposero una serie di incontri con un gruppo di bambini della scuola dell’infanzia per approfondire il concetto di disabilità e favorire relazioni di aiuto e di amicizia con compagni con disabilità, utilizzando anche una serie di strumenti didattici (un libro di storie, un videotape, alcune bambole e una sedia a rotelle). Più recentemente, per favorire l’inclusione scolastica di bambini con disabilità della scuola dell’infanzia, Meyer e Ostrosky (2016) hanno elaborato un programma di intervento articolato in sei incontri. Questo prevedeva la lettura di 18 diverse storie su temi associati alla disabilità sia nel contesto scolastico sia familiare e, a seguire, la discussione sul linguaggio appropriato da utilizzare nei confronti di persone con disabilità.
Considerando tutto ciò, nel contesto italiano, per bambini della scuola dell’infanzia, Nota, Ginevra e Soresi (2015) hanno messo a punto il training "Le belle azioni", strutturato in dieci sessioni della durata di 35-45 minuti ciascuno. Il training si propone di favorire comportamenti sociali positivi come la tendenza a cooperare con e ad aiutare i compagni di classe, soprattutto quelli in difficoltà, ad evidenziare i punti di forza di ciascun compagno e a favorire relazioni sociali positive e attente alle differenze e all’unicità. L’intervento prevede l’utilizzo di video online e di cartoni animati adeguati per l’età dei bambini coinvolti facilmente reperibili tramite canali come YouTube in modo da assicurare una modalità educativa attraente e apprezzata dai bambini (Lumsden, Sampson, Reardon, Lenz, & Peterson, 2004).
Di seguito sono brevemente descritti i dieci modulo del training:

  • Modulo 1: Le belle azioni. I bambini sono stimolati a riconoscere e attuare una serie di azioni positive che vengono presentate come "Le belle azioni" (dire cose positive agli altri, sorridere, dire grazie, chiedere per favore, fare a turno, chiedere qualcosa con gentilezza, aiutarsi, e giocare insieme) che favoriscono l’attivarsi di interazioni positive nel gruppo classe.
  • Modulo 2: Le belle azioni… aiutarsi. Nel corso di questa sessione l’attenzione è focalizzata sulla capacità di fornire aiuto, e i bambini sono allenati a mettere in atto comportamenti di aiuto nei confronti dei propri compagni, e soprattutto di quelli con maggiori difficoltà.
  • Moduli 3 e 4: Facciamo felici i nostri compagni. Questi due moduli si prefiggono di sostenere le capacità di attuare azioni positive, di coinvolgimento e supporto, nei confronti di ciascuno dei propri compagni di classe.
  • Modulo 5: So fare tante cose e tante altre ne posso ancora imparare. Questo modulo nasce dalla richiesta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di insegnare alle persone a focalizzare l’attenzione sui propri punti di forza e sulle abilità possedute, in modo da favorire il coinvolgimento e le relazioni sociali positive. Si propone pertanto di allenare i bambini ad enfatizzare ciò che sono in grado di fare e di presentarsi agli altri positivamente.
  • Moduli 6 e 7: Anche gli altri sanno fare tante cose. Nel corso di questi due moduli è stimolata la capacità dei bambini di descrivere positivamente i loro compagni, ciò che sono in grado fare e di esporre le attività che possono essere svolte insieme.
  • Modulo 8: Facciamo attenzione alle belle azioni degli altri e complimentiamoci con loro. Ci si focalizza sulla capacità di porre attenzione alle azioni appropriate e positive che le altre persone attuano, di metterle in evidenza e rinforzarle.
  • Modulo 9: Giochiamo insieme e insegniamo a giocare con noi... se necessario. In questo modulo, i bambini sono incoraggiati a giocare con compagni diversi, anche con quelli con vulnerabilità e disabilità, supportando anche le loro capacità di insegnare a qualcuno, se necessario, a farlo.
  • Modulo 10. In questo modulo di chiusura si riassumono le attività svolte nel corso del training e ciascun bambino viene rinforzare a proposito dell’impegno manifestato nel corso degli incontri e delle abilità acquisite.

Tra un modulo e l’altro, in orario curriculare, sono organizzate delle sessioni di generalizzazione coinvolgendo l’intero gruppo classe, nel corso delle quali il conduttore dell’attività monitora e videoregistra i comportamenti positivi attuati, in particolare quelli oggetto di insegnamento, e incoraggia ulteriormente i bambini a mettere in atto comportamenti positivi verso i propri compagni. I video realizzati nelle sessioni di generalizzazione sono poi utilizzati nel modulo successivo per rinforzare i bambini e per richiamare i prerequisiti.

Le analisi condotte per valutare l’efficacia del training hanno evidenziato che, al termine dell’intervento, i bambini che hanno partecipato al training (gruppo sperimentale) hanno significativamente ricevuto ed espresso un numero medio di nominazioni positive al test sociometrico superiori dei coetanei che non hanno partecipato al training (gruppo di controllo). Questo significa che le relazioni sociali del gruppo sperimentale sono significativamente aumentate al termine dell’intervento. Inoltre, l’osservazione diretta dei comportamenti attivati dai e nei confronti di bambini a rischio di esclusione sociale ha permesso di constatare che i bambini target del gruppo sperimentale, al termine dell’intervento, ricevevano e mettevano in atto in modo più consistente comportamenti positivi rispetto ai pari del gruppo di controllo, quali ad esempio richieste di avviare un’attività di gioco, di condivisione di oggetti e materiali, di aiuto e di supporto, complimenti ed espressione di affetto (Ginevra et al., in press).

Bibliografia

  • Bossaert, G., Colpin, H., Pijl, S.J., & Petry, K. (2011). The attitudes of Belgian adolescents toward peers with disabilities. Research in Developmental Disabilities, 32, 504-509.
  • Keller, D., & Honig, A.S. (1993). Curriculum to promote positive interactions of preschoolers with a disabled peer introduced into the classroom. Early Child Development and Care, 96, 27-34.
  • Lumsden, J.A., Sampson, J.P., Reardon, R.C., Lenz, J.C., & Peterson, G.W. (2004). A comparison study of the paper-and-pencil, personal computer, and Internet versions of Holland’s self-directed search. Measurement and Evaluation in Counselling and Development, 37, 85-94.
  • Meyer, L.E., & Ostrosky, M.M. (2014). Measuring the friendships of young children with disabilities: A review of the literature. Topics in Early Childhood Special Education, 34(3) 186-196.
  • Nota, L., Ginevra, M. C., & Soresi, S. (a cura di) (2015). Tutti diversamente a scuola. L'inclusione scolastica nel XXI secolo. Padova: Cleup.
  • Nota, L., Ginevra, M. C., & Soresi, S. (in press). School Inclusion of Children with Intellectual Disability: An Intervention Program. Journal of Intellectual & Developmental Disability.
  • Soresi, S. (a cura di) (2016). Psicologia delle disabilità e dell’inclusione. Bologna: Il Mulino.