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numero 84 - febbraio 2021

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I nostri test

Il Personality Assessment Screener (PAS)

Il Personality Assessment Screener (PAS)

Il Personality Assessment Screener (PAS) è un questionario oggettivo autosomministrato che permette un rapido screening di un’ampia gamma di problematiche cliniche. Lo strumento contiene 22 item strutturati secondo un criterio gerarchico in un punteggio totale (PAS Totale) e 10 differenti “elementi” che rappresentano domini distinti di problemi clinici (le scale del test).

PAS - Scale.png

Lo sviluppo del test

Il PAS è stato sviluppato per avere come riferimento lo strumento da cui è derivato, il Personality Assessment Inventory (PAI; Morey, 1991; 2015), anche se può essere utilizzato come strumento di screening autonomo e i risultati possono essere verificati anche mediante altri strumenti di valutazione clinica.
La costruzione del PAS si è basata sull’identificazione di item, presenti nel PAI, in grado di valutare con la massima sensibilità l’ampia gamma di problematiche cliniche misurate da quest’ultimo.
L’approccio utilizzato per sviluppare questo strumento di screening pone, infatti, una grande enfasi sulla sensibilità degli item e sull’ampiezza dei costrutti valutati. Il PAS è stato sviluppato attraverso una serie di analisi sequenziali dei costrutti, simile alla strategia descritta da Loevinger (1957) e Jackson (1970) e a quello messo in atto per la creazione del PAI. Di particolare importanza è l’assunto che non si possa utilizzare un singolo parametro quantitativo per l’identificazione degli item come unico criterio per la selezione degli stessi: basarsi unicamente su un parametro singolo per la scelta degli item porta in genere a una scala con un’unica proprietà psicometrica desiderabile e numerose altre indesiderabili. Gli item del PAS sono stati selezionati cercando di bilanciare la loro capacità di identificazione di specifici disturbi clinici (specificità) e di coprire l’ampia gamma delle condizioni cliniche (sensibilità), in modo da poter essere utilizzato come strumento di screening in vari setting clinici.

Le dieci scale del PAS sono state selezionate sulla base delle numerose analisi fattoriali condotte sul PAI.
Sono rappresentative delle principali aree valutate dal PAI e possono essere identificate, in modo affidabile, attraverso l’utilizzo di diversi metodi di analisi fattoriale, trasversalmente ai diversi campioni e con analisi a livello sia di item sia di scale del PAI. Ogni scala presenta chiare connessioni con i costrutti che sono rilevanti in psicopatologia e che sono particolarmente importanti nella pratica clinica contemporanea.
Il punteggio totale del PAS e i punteggi delle scale sono presentati in una nuova distribuzione nota come punti P (P score). I punti P sono una stima che riflette la probabilità, sulla base dei punteggi ottenuti al PAS, che una determinata persona ottenga un profilo critico, qualora gli fosse somministrato l’altro test: il PAI.

Il PAS è un questionario self-report costruito per la popolazione adulta di età pari o superiore ai 18 anni. In quanto strumento di screening, si propone di portare all’attenzione clinica quei soggetti che, in base alla probabile presenza di problematiche emotive e/o comportamentali, richiedono valutazioni più accurate. Sulla base dei punteggi alle scale e inoltre possibile chiarire la natura specifica delle difficolta riportate.
Le ipotesi interpretative dei punteggi PAS si basano:

  • sulla natura degli item inclusi nello strumento di screening e nelle specifiche scale;
  • sulle correlazioni dei punteggi PAS sia con il punteggio totale PAI sia con strumenti di validità esterna.

Naturalmente le ipotesi interpretative formulate devono essere lette tenendo conto del contesto e di tutte le informazioni sul paziente, inclusi la storia clinica, il comportamento e le informazioni provenienti da fonti esterne.

Adattamento e standardizzazione italiana

Per la validazione italiana del PAI sono stati utilizzati diversi campioni:

  • un campione normativo di standardizzazione costituito da adulti provenienti dalla popolazione generale stratificato per genere, età e provenienza geografica in base alle proiezioni ISTAT per l’anno 2014 (n = 1.000);
  • un campione clinico di pazienti adulti reclutati in contesti sanitari pubblici e privati (n = 493);
  • un campione di studenti universitari afferenti a differenti atenei italiani (n = 912);
  • un campione combinato di 2.012 individui facenti parte sia della popolazione generale (n = 1.519) sia della popolazione clinica (n = 493).

Sono stati effettuate tutte le verifiche relative all’attendibilità e alla validità dello strumento. In questo contesto, è stato osservato che il punteggio PAS Totale mostra correlazioni positive con numerose problematiche cliniche misurate da altri strumenti, in linea con quanto atteso da uno strumento di screening: ciascuna scala clinica di PAI, MCMI‑III e SCL-90-R, infatti, correla positivamente con il punteggio PAS Totale.

Contesto di applicazione

Per clinici e ricercatori, che spesso hanno la necessita di individuare rapidamente persone che potrebbero richiedere un’ulteriore valutazione, è utile avere a disposizione strumenti di screening brevi e di facile impiego.
Il PAS è stato appunto creato come strumento in grado di “fornire un rapido ed efficiente screening per una ampia gamma di specifiche problematiche cliniche”. L’obiettivo è avere uno strumento che si può compilare già in sala di attesa e che valuta la probabilità che la persona presenti un disturbo psicopatologico. I punteggi P che si ottengono sono infatti “una stima che riflette […] la probabilità che una determinata persona ottenga un profilo critico qualora gli fosse somministrato l’altro test: il PAI”. Per la compilazione e la valutazione sono necessari meno di cinque minuti. Lo strumento quindi può essere impiegato non solo dai professionisti che si occupano di disagio emotivo, ma anche dai clinici che curano malattie fisiche che possono presentare concomitanti problemi emotivi.

Bibliografia

  • Jackson, D.N. (1970). A sequential system for personality scale development. In C.D. Spielberger (a cura di), Current topics in clinical and community psychology (Vol. 2, pp. 62-97). New York: Academic Press.
  • Loevinger, J. (1957). Objective tests as instruments of psychological theory. Psychological Reports, 3, 635-694.
  • Morey, L.C. (1991). Personality Assessment Inventory (PAI). Lutz, FL: PAR.
  • Morey, L.C. (2015). PAI Personality Assessment Inventory. Ad. it. di A. Zennaro, S. Di Nuovo, A. Lis, M. Fulcheri e C. Mazzeschi. Firenze: Hogrefe Editore.