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numero 44 - febbraio 2017

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L'intervista

Intervista a Jürgen Hogrefe

Intervista a Jürgen Hogrefe

Poco prima di Natale, il Gruppo Hogrefe ha ufficialmente comunicato l’acquisizione di TEA Ediciones, il maggiore editore di test in lingua spagnola, e della consorella CEGOC-TEA, che pubblica test in Portogallo. L’operazione, la cui importanza può essere valutata in alla luce della potenzialità del mercato ibero-americano soprattutto, è l’ultima fase di un doppio processo avviato oltre trent’anni fa nel campo dell’editoria europea del testing: una strategia di potenziamento del Gruppo Hogrefe nella competizione con altri grandi attori internazionali, soprattutto statunitensi, da una parte, la creazione di un network integrato di realtà locale volto alla valorizzazione della produzione nazionale ed europea più in generale, dall’altra. Presente oggi in 15 paesi, da meno di cinque anni in Italia, totalmente dedicato alla psicologia, abbiamo pensato giunto il momento di far meglio conoscere il Gruppo Hogrefe al pubblico italiano, intervistandone il suo Amministratore Delegato, G.-Jürgen Hogrefe.

D. Cosa significa essere editori in psicologia?

R. La nostra strategia è quella di rispondere a tutte le necessità editoriali di autori ed utenti, in tutte le aree della psicologia. Abbiamo circa 2500 libri a stampa e in formato elettronico, pubblichiamo 40 riviste e quasi 1500 test psicologici. Con le nostre pubblicazioni ci rivolgiamo a molti target diversi: libri di testo per gli studenti, ogni tipo di pubblicazioni e riviste per i ricercatori e i professionisti e naturalmente i test per tutti i campi di applicazione. Pubblichiamo anche titoli di psicologia per il grande pubblico. Le varie pubblicazioni sono abbastanza diverse in funzione dei diversi target, ma tutte condividono un principio unificatore: pubblichiamo solo opere scientificamente fondate e di eccellente qualità. Questo è il nostro modo di essere editori in psicologia.

D. Hogrefe è stata fondata nel 1949 da Suo padre. Nello stesso periodo, altre aziende simili si costituirono in altri paesi Europei. Qual era l’idea dietro il progetto di Suo padre e quali ne erano le specificità rispetto a quello che a quell’epoca altre persone stavano facendo in Europa nello stesso settore?

R. Mio padre era ricercatore all’Università di Gottinga, con in mente una carriera accademica in psicologia. Soltanto in seconda battuta fondò la sua casa editrice, per l’unica ragione che non aveva trovato un editore per la rivista scientifica di psicologia che voleva pubblicare. Questo a causa della situazione in Germania nell’immediato dopoguerra, ma anche perché la psicologia era un tema molto “esotico” all’epoca. Successivamente cominciò a pubblicare libri di psicologia, altre riviste e test. A un certo punto dovette decidere se proseguire nella sua carriera universitaria o diventare une editore a tempo pieno. E divenne un editore. Ma il suo background spiega perché la qualità scientifica sia sempre stata per lui la massima priorità. La psicologia era la “sua scienza”, non soltanto “qualcosa da pubblicare”. E noi proseguiamo nel medesimo spirito. Io stesso, d’altra parte, sono psicologo. Riguardo ai test, mio padre introdusse in Germania anche il principio di una distribuzione controllata, riservata solo ai professionisti qualificati. Questo era, a quel tempo, un concetto molto rivoluzionario.

D. Il quartier generale di Hogrefe ha sede a Gottinga, la città dov’è nato, un piccolo centro universitario. Cosa significa questa città per Hogrefe e cosa Hogrefe per Gottinga?

R. Sì, Gottinga è proprio una città universitaria. Si autodefinisce “Die Stadt, die Wissen schafft”, un gioco di parole che tradotto letteralmente significa: “la città che crea conoscenza”, ma “Wissenschaft” è anche la parola tedesca per “scienza”. Gottinga ha 120.000 abitanti e 30.000 studenti. E 45 premi Nobel! L’università è il principale datore di lavoro e molte aziende sono sue spin-off, e in qualche modo lo è anche la nostra casa editrice. Abbiamo buoni contatti e scambi con il dipartimento di psicologia e spesso i suoi studenti lavorano con noi. È una situazione win-win.

D. Nel 1984 Hogrefe acquisì Verlag Hans Huber di Berna (oggi Hogrefe AG), l’editore che dal 1927 pubblica le tavole del Rorschach Test, e probabilmente il più antico editore di test e psicologia in Europa. Lei ha diretto, per un periodo, anche questa azienda: quanto tale “tradizione svizzera” ha arricchito e ancora arricchisce il Gruppo Hogrefe?

R. L’acquisizione di Verlag Hans Huber fu un grande passo per noi, sotto molti aspetti. Fu possibile acquisire un’azienda, attiva nel nostro core business, che aveva una lunga storia di ottime relazioni con Hogrefe. Huber era attivo non solo in psicologia, ma anche in altri settori collegati ad essa, come la psichiatria, la medicina, l’infermieristica, ecc. Così, sullo sfondo di una più ampia gamma editoriale svizzera, Hogrefe allargò la propria attività editoriale aldilà della psicologia.

D. Non solo test: diversamente dalla maggior parte degli editori europei e nord-americani, fin dall’inizio Hogrefe ha pubblicato libri e riviste scientifiche. E non solo in tedesco: Hogrefe Publishing, che ha sedi a Gottinga e a Boston, è l’azienda del Gruppo dedita alle pubblicazioni in lingua inglese. Perché non vi siete focalizzati solo sui test?

R. Come ho detto, ci sono ragioni storiche. Ma lei ha ragione, l’editoria dei test è abbastanza differente dal pubblicare libri e riviste. Tuttavia, crediamo che le diverse aree si stimolino l’un l’altra. Spesso, gli autori di test pubblicano con noi anche libri e articoli nelle nostre riviste. Inoltre, essere un autorevole editore nelle scienze psicologiche fa correttamente presupporre che applichiamo gli stessi standard di elevata qualità scientifica ai nostri test.

D. Qual è il processo decisionale che sta dietro al progetto di pubblicare un certo test?

R. Molte sono le strade per andare a Roma… Talvolta siamo contattati da un ricercatore che vuole pubblicare un test con noi, più spesso l’iniziativa di pubblicare un certo test parte da noi come editori. Osserviamo il mercato e individuiamo una certa necessità valutativa; allora, contattiamo autori che potrebbero essere interessati a sviluppare un tale strumento. Verifichiamo anche se qualcosa sia stato pubblicato in un altro paese, che possa essere tradotto e adattato. Sempre più pubblichiamo in altra lingua test che hanno dato prova di funzionare bene in un paese, anche in paesi dove Hogrefe è attiva: il nostro orientamento internazionale è molto attrattivo sia per gli autori che per i clienti. 

D. Alla fine del 2016, Lei ha messo a segno l’ultimo colpo nella strategia internazionale di Hogrefe: l’acquisizione di TEA Ediciones, il principale editore di test in lingua spagnola, e di CEGOC-TEA, l’editore di test portoghese. Ora il Gruppo Hogrefe possiede case editrici in quindici paesi, dalla Finlandia al Brasile. È il più grande editore di test in Europa e uno dei più grandi al mondo. È soddisfatto, o sta già pensando alla prossima mossa? Se è così, dove?

R. Non si tratta di soddisfazione, ma di strategia. Abbiamo creato questo network di aziende Hogrefe per delle ragioni precise. Soprattutto per essere in grado di sviluppare test psicologici su scala internazionale. In passato, i grandi test internazionali venivano dagli Stati Uniti. Non c’è niente di male in questo e noi pubblichiamo anche edizioni europee di test americani. Ma pensiamo che abbia anche senso creare importanti test europei e adesso lo possiamo fare, grazie alla nostra forza di network. Ad esempio, un test che è stato per noi un grande successo è l’Intelligence and Development Scales (IDS). Come dice il nome non misura soltanto l’intelligenza, ma anche tutti gli aspetti importanti per lo sviluppo. Al momento, la seconda edizione è in corso di standardizzazione su circa 20.000 bambini in tutta Europa, con molti gruppi di ricerca coinvolti. Per quanto ne so, non vi è mai stato un progetto come questo nella storia del testing. Nel campo delle risorse umane, il prodotto di punta è il Business-focused Inventory of Personality (BIP); altri test molto diffusi sono – per nominarne solo alcuni – il Leadership Judgement Indicator (LJI), l’Intelligence Structure Test (IST), l’Achievement Motivation Inventory (AMI), il d2-R, lo Snijders-Oomen Nonverbal Intelligence Test (SON-R 2 ½-7 e SON-R 6-40), i Cattell Fluid Intelligence Tests (CFT-1-R e CFT-20-R), l’Adaptive Intelligence Diagnosticum (AID-3), le Griffiths, lo Hierarchical Personality Inventory for Children (HiPIC), il ComFor – Forerunners in Communication e molti altri. Essere in grado di pubblicare strumenti importanti in molti paesi e molte lingue richiama sia chi fa scienza che chi i test li applica. È per rispondere alla Sua domanda, se venissero fuori altre opportunità a sostegno di questa strategia, le perseguiremmo certamente.

D. Non più una semplice azienda tedesca, non una multinazionale centrata su un singolo paese: cosa realmente è il Gruppo Hogrefe? Qual è la Sua visione dell’essere internazionali? Quali i meccanismi che permettono a un Gruppo così articolato (molte lingue, molti progetti, aree di mercato che si sovrappongono) di funzionare efficacemente?

R. Ci concepiamo come un’azienda che sta in molti luoghi. Nel Gruppo siamo 350 persone, 150 delle quali lavorano nella sede principale, ma anche molte di loro a sostegno del Gruppo nella sua interezza. Per esempio, lo sviluppo della nostra piattaforma elettronica è fatto in Germania per tutti i paesi. Lavoriamo insieme, in team a stretto contatto con personale di tutti i paesi, e utilizzando molto la videoconferenza. Ci consideriamo una vera azienda europea: c’è una grande, produttiva diversità in Europa, e anche più in Hogrefe, fra Finlandia e Brasile. Vado orgoglioso di questa diversità. E se la vede in questo modo, allora: in quanto editori di test, il nostro business è la diversità.