QI - Questioni e idee in psicologia - Il magazine online di Hogrefe Editore

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numero 40 - settembre 2016

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L’età dell’incertezza: Orientamento e Life Design nel 21° secolo. Riflessioni sull’orientamento per il XVI Convegno SIO 2016

L’età dell’incertezza: Orientamento e Life Design nel 21° secolo. Riflessioni sull’orientamento per il XVI Convegno SIO 2016

Diverse parole sono ormai entrate nel linguaggio comune per definire la società attuale: globalizzazione, rischio, diversità, transizione, velocità, cambiamento, precarietà, competizione, multiculturalismo (Nota & Rossier, 2014). La società occidentale contemporanea è infatti ritenuta ad elevato “rischio” (risk society) a causa della presenza di fenomeni sociali, crisi economiche e fattori ambientali talvolta più preoccupanti di quelli propri del secolo passato e di un numero consistente di barriere per le generazioni presenti e future. Inoltre, si riscontra, una bassa mobilità sociale ed elevate percentuali di disoccupazione e povertà, che si stanno sempre di più moltiplicando. La nostra viene considerata una società globalizzata, o postmoderna o surmoderna, che si trova a sperimentare sfide multiculturali e pluri-culturali con punti di riferimento differenti e poco inclini spesso all’accettazione della diversità. Il futuro non è più lineare e si chiede a tutti di imparare a relazionarsi con ciò che risulta imprevedibile, instabile, incerto e non esente da rischi (Beck, 2000); prevedendo, inoltre, la capacità di impegnarsi contemporaneamente in attività in parallelo e su fronti diversi che richiedono, nello stesso tempo, competenze diverse. Infatti, è sempre più richiesto di utilizzare sensibilità, abilità, capacità e conoscenze differenti, in relazione ai molteplici progetti ed ai diversi ruoli che man mano si vanno a ricoprire (Bagnara, 2010).
Come conseguenza di tutta questa incertezza e di questo cambiamento, i dati mostrano una forte sfiducia nell’investire nella formazione, nell’educazione e più in generale nella cultura: si evidenzia, infatti, come vengano privilegiati percorsi e scelte ritenute maggiormente pratiche e sicure, garanti stereotipicamente di un futuro (Camussi & Annovazzi, in press). Inoltre, sembrano aumentare i rischi di disagi e malesseri anche in considerazione del fatto che le nuove generazioni sembrano ispirarsi soprattutto a valori, spesso associati all’incremento di svariate forme di disagio individuale e collettivo, a difficoltà e vulnerabilità che richiedono scelte ed interventi, supporti e servizi di natura multidisciplinare.
Di fronte a questi cambiamenti, risulta necessario riconoscere le possibilità intrinseche a queste nuove sfide, le possibilità di sviluppare risorse, implementare competenze e conoscenze, sia nei singoli individui, sia nella società e nella collettività. Il rapportarsi con una nuova complessità, infatti, richiede la capacità di imparare nuovi strumenti, di utilizzare nuove pratiche, ma anche di sviluppare e sostenere nuove modalità di pensiero. Per esempio, sta diventando sempre maggiormente diffuso l’utilizzo delle nuove tecnologie (Soresi, Nota et al., 2014) non solo nella vita quotidiana, ma si sta rapidamente diffondendo anche per quanto riguarda gli interventi psicologici e dello sviluppo professionale (Gati & al., 2006). Questo tipo di interventi, infatti, sono vantaggiosi da diversi punti di vista: economico e di efficacia. L’utilizzo dei servizi online, infatti, dà la possibilità di raggiungere un grande numero di persone nel stesso tempo e con la stessa azione; inoltre permette sempre di più una maggiore personalizzazione degli interventi ed un approccio diversificato e multimediale.
Da questo punto di vista, quindi, risulta sempre più importante imparare a conoscere le possibilità – e non solo i rischi – che questi cambiamenti hanno portato, discutendo e studiando come imparare ad affrontare la complessità, come accettare i cambiamenti ed utilizzarli a proprio favore, con, tra le altre competenze, speranza, ottimismo, adaptability (Nota & Soresi, 2015) e coraggio (Camussi, Annovazzi & Montali in press; Sovet, Annovazzi, Ginevra & al., in review). 

Proprio in questa ottica ed in questo contesto, risultano quindi sempre più importanti attività di counselling, con l’obiettivo di sostenere ed accompagnare le persone nel fronteggiare le difficoltà, le crisi, le transizioni e le complessità che stanno sperimentano (Nota, Soresi, & al., 2014).
Risulta, quindi necessario, suscitare una necessità di orientamento, persuadere e far emergere una nuova domanda ed un nuovo bisogno, così da sostenere sempre di più lo sviluppo di una cultura dell’orientamento. Ma non solo. Per fronteggiare queste sfide e questi cambiamenti risulta necessario ed evidente il bisogno di multidisciplinarietà, la necessità di allearsi con differenti discipline, così da fornire azioni e risposte sempre meno semplicistiche, ma in linea con le evoluzioni che si stanno vivendo. Si richiede, sempre di più, la condivisione di visioni culturali e scientifiche diverse: economia, filosofia, antropologia, fisica, sociologia, giurisprudenza, psicologia, solo per avere alcuni esempi. Per costruire nuove risposte alle nuove domande che il contesto pone, di fatti, è necessaria una condivisione della diversità, così da costruire qualcosa di nuovo (Soresi & Nota, 2015).                          

In tutto questo risulta ancora più importante una collaborazione tra il mondo professionale ed il mondo della ricerca, così da costruire sempre di più buone pratiche e buone azioni di orientamento. Per fare del buon orientamento è, di fatti, necessario applicare buone teorie, così da mettere in atto pratiche, che implicano realmente il modificare, il migliorare ed il supportare lo sviluppo delle capacità, degli interessi e dei desideri delle persone. Buone teorie, inoltre, permettano di creare combinazioni tra saperi diversi – come si è detto prima fondamentale in questo contesto storico, sociale ed economico , così da collegare, per esempio, benessere e salute, orientamento e lavoro, diritto e orientamento, inclusione e lavoro, prevenzione e comunità (Nota, Ginevra, & Santilli, 2015).
In questa prospettiva, il Convegno propone quindi, un confronto per individuare approcci teorici e metodologici, risorse e strumenti che, in un’ottica interdisciplinare, possono essere offerti alle persone e ai contesti per fronteggiare le situazioni di transizione e di difficoltà e per valorizzare le energie e le strategie di risposta creativa all’incertezza. Al fine di stimolare una riflessione condivisa su modelli e discorsi del dis-orientamento e sulle molteplici pratiche di orientamento, che possa sostenere l’individuazione di risposte efficaci in un ambito di ricerca e di intervento complesso e la realizzazione di servizi di elevata qualità, ricercatori e professionisti si incontreranno sui seguenti temi:

  • L’orientamento: strumenti, applicazioni e ricerche
  • Orientamento e differenze (di genere, etnia, età, religione, posizione sociale, ecc.)
  • Orientamento e formazione
  • Orientamento esistenziale e progetto di vita
  • Orientamento universitario e Terza Missione
  • Coaching per l’orientamento
  • Il Counselling
  • Il Career Counselling
  • Il Counselling e l’orientamento per il lavoro e le organizzazioni
  • L’inclusione sociale e lavorativa
  • Vulnerabilità e disabilità a scuola e al lavoro
  • Fragilità e disagio: quali interventi?
  • Transizioni e percorsi di sviluppo

Bibliografia

  • Bagnara, S. (2010). Lavoro e sistemi formativi nella società della conoscenza. Torino, Fondazione Giovanni Agnelli.
  • Beck, U. (2000). Risk society revised: Theory, politics and research programmes. In B. Adam, U. Beck e J. van Loon (eds). The risk society and beyond: Critical issues for social theory. London, Sage.
  • Camussi E.& Annovazzi C. (in press). Counselling psicosociale a sostegno del ruolo orientante dei genitori nelle scelte universitarie: dagli helicopter parents all’instillare speranza, resilienza, curiosità e progettualità. In Nota L & Soresi S (a cura di), Le funzioni del counselling: criticità, prospettive ed applicazioni.
  • Camussi E. Annovazzi C. & Montali L. (in press). Coraggio, Futuro e Differenze di genere. In Nota L & Soresi S (a cura di), Le funzioni del counselling: criticità, prospettive ed applicazioni.
  • Gati, I., Gadassi, R., & Shemesh, N. (2006). The predictive validity of a computer-assisted career decision making system: A six-year follow-up. Journal of Vocational Behavior, 68, 205-219.
  • Nota, L., Ginevra M.C., & Santilli (2015). Life design and prevention. In Nota, L., & Rossier (a cura di) Handbook of life design: From practice to theory and from theory to practice. (pp. 183-200) Göttingen: Hogrefe
  • Nota, L., & Rossier, J. (2015) (Eds.). Handbook of life design: From practice to theory and from theory to practice. Göttingen: Hogrefe.
  • Nota L. & Soresi S. (2015). Psicologia positiva, speranza, ottimismo: Strumenti per fronteggiare i tempi di crisi. Hogrefe: Firenze.
  • Nota, L., Soresi, S., Ferrari, L., & Ginevra, M. C. (2014). Vocational designing and career counseling in Europe: Challenges and new horizons. European Psychologist, 19(4), 248-259
  • Soresi S. & Nota L. (2015). Le competenze di counselling in un mondo che cambia. Bicocca Training and Development Centre.
  • Soresi, S., Nota, L., Sgaramella, T.M., Ferrari, L., Giannini, I., Ginevra, M.C., & Santilli, S. (2014). Il career counselling e le nuove tecnologie: programmi e considerazioni per il futuro. GIPO-Giornale Italiano di Psicologia dell’Orientamento,14(2), 103-112.
  • Sovet L., Annovazzi C., Ginevra M.C., Kaliris A. & Lodi E. (in review). Life Design in Adolescence: The role of some individual’s resources. In (Cohen-Scali V., Rossier J., & Nota L.) International Perspectives on Current Research in Career Counseling and Guidancet: Building Careers in Changing and Diverse Societies. Editor: Springer.