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numero 44 - febbraio 2017

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La validazione italiana delle Gifted Rating Scales – School Form

La validazione italiana delle Gifted Rating Scales – School Form

Non vi è dubbio che il tema della plusdotazione risulti piuttosto trascurato nel nostro scenario culturale. Nondimeno esso risulta di grande urgenza, sia perché la comunità internazionale raccomanda di non disattendere oltre le esigenze formative di ciascun individuo (quindi anche di quello ad alto potenziale) sia per colmare il ritardo italiano in questo settore, soprattutto oggi che le competenze di persone capaci appaiono sempre più indispensabili.

Il ritardo nell’adozione di misure di individuazione e supporto a questa tipologia di soggetti rappresenta per il nostro Paese una mancanza e una miopia istituzionale, che non permette di promuovere politiche educative di valorizzazione del capitale umano.

Nello specifico gli alunni ad alto potenziale dovrebbero poter beneficiare di strategie di insegnamento inclusive e personalizzate, come viene più volte sottolineato nei numerosi documenti internazionali ed europei, non da ultimo nelle indicazioni della Gazzetta dell’Unione Europea del 2013, le quali, al capitolo “Parere del Comitato Economico e Sociale Europeo” sul tema «Liberare il potenziale dei bambini e dei giovani ad elevate capacità intellettive nell'Unione europea» (parere d’iniziativa), sono molto esplicite e direttive.

Il CESE afferma che la problematica dei bambini e dei giovani ad elevate capacità intellettive è nota grazie alle molte ricerche realizzate da diversi decenni e all’esistenza di un’abbondante bibliografia scientifica specializzata (Pfeiffer, 2011; Mcclain e Pfeiffer, 2012; Sternberg, 2004; Sternberg e Davidson, 2005; Wallace e Erikson, 2006), e pertanto raccomanda agli Stati membri di promuovere lo sviluppo e il potenziale dei bambini e dei giovani ad elevate capacità nel corso delle diverse fasi e forme dell’educazione facendo attenzione alle diversità e favorendo situazioni di apprendimento. In più occasioni il documento ribadisce la necessità di attuare politiche educative adeguate al fine di ridurre situazioni di disagio e di spreco di capitale umano.

Tutta la normativa italiana in materia di istruzione dichiara che ogni studente deve ricevere un’istruzione adeguata alle sue personali possibilità ed abilità, recependo la Dichiarazione Internazionale di Salamanca relativa ai diritti umani di istruzione individualizzata (UNESCO, 1994), sottoscritta dai rappresentanti di 92 governi e di 25 organizzazioni internazionali al termine della Conferenza Mondiale sull’Educazione e le Esigenze Speciali. In essa si dichiara che l’educazione è un diritto fondamentale di ogni bambino, che ogni bambino ha caratteristiche, interessi, predisposizioni e necessità di apprendimento che gli sono propri e che i sistemi educativi devono essere concepiti e i programmi devono essere messi in pratica in modo da tenere conto di questa grande diversità di caratteristiche e di bisogni. Di conseguenza si invitano e si esortano tutti i governi a dare la priorità nelle politiche e nei bilanci al miglioramento dei sistemi educativi al fine di poter accogliere tutti i bambini, indipendentemente dalle differenze o difficoltà individuali e ad adottare, come legge o politica, il principio dell'educazione inclusiva.

Nella maggior parte delle scuole, però, la realtà è che gli insegnanti sono concentrati principalmente sui programmi e sui manuali e, sebbene vi sia la consapevolezza che è molto importante valorizzare tutte le risorse umane, nei fatti vi è una totale mancanza di politiche che impongano un’attenzione a quelle dei bambini ad alto potenziale con il risultato che la tendenza dei docenti è adottare uno standard medio di insegnamento che soddisfi i bisogni di tutti gli alunni.

È tempo di adeguare il nostro sistema scolastico agli standard della stragrande maggioranza dei Paesi europei, nei quali sono attive politiche a favore dei soggetti ad alto potenziale che, come tutti, hanno il diritto di veder promosse e valorizzate le loro abilità e possibilità. Questo naturalmente sarà possibile solo se l’Università si farà carico di curare la formazione dei futuri docenti prevedendo in essa anche un percorso specifico sulla plusdotazione.

Definizione del problema

Uno degli aspetti che la letteratura indica come critici e preliminari riguarda la corretta identificazione della popolazione gifted. Per il riconoscimento di questi soggetti il quoziente intellettivo ha rappresentato il punto di riferimento imprescindibile per la misurazione delle abilità cognitive, tuttavia oggi è ampiamente condivisa la convinzione che queste rappresentino solo un aspetto delle potenzialità di un soggetto (Newman, 2008). In realtà la risposta alla domanda “che cos’è la plusdotazione?” chiama in gioco molte abilità, come hanno insegnato ricercatori considerati delle autorità in materia, quali Sternberg (1997), Gardner (19831999), Gagnè (1985; 2000); nonostante la maggior parte delle persone tenda a considerare solo la dotazione intellettiva, i bambini in realtà mostrano molti talenti nell’arte, nella musica, nello sport, nelle relazioni e nella creatività (Pfeiffer, 2008). Il numero di essi e la loro tipologia ha il suo limite in ciò che una data società riconosce e apprezza. Come si comprende bene ciò ha delle implicazioni nella scelta dei test e delle procedure da utilizzare nell’identificazione degli studenti gifted.

I test e le procedure alternative alla misurazione del quoziente intellettivo più spesso utilizzate nei Paesi dove il tema della plusdotazione è da tempo all’attenzione degli esperti sono la designazione da parte di genitori o insegnanti, gli strumenti di misurazione dell’intelligenza non verbale e le scale di valutazione della plusdotazione compilate dagli insegnanti.

Queste ultime sono tra gli strumenti di screening maggiormente utilizzati, secondi solo ai test di misurazione del quoziente intellettivo. Negli anni ne sono stati elaborati moltissimi, ma non tutti hanno dimostrato di possedere solide proprietà psicometriche (Westberg, 2011; Rosado, 2008; Jarosewich, Pfeiffer e Morris, 2002). Proprio a causa dei limiti delle scale comunemente utilizzate, Pfeiffer e Jarosewich hanno sviluppato le Gifted Rating Scales (GRS). La loro affidabilità e validità è stata ampiamente testata e ne sono state fatte varie versioni (coreana, cinese, spagnola) che permettono di considerarle tra le scale che presentano un maggior supporto empirico e scientifico (Lee e Pfeiffer, 2006; Li, Pfeiffer, Petscher, Kumtepe e Mo, 2008; Rosado, 2008).

Le Gifted Rating Scales

Le Gifted Rating Scales (GRS; Pfeiffer e Jarosewich, 2003a) sono uno strumento compilato dai docenti che include un modulo Preschool/Kindergarten (GRS-P) per bambini di età dai 4:0 ai 6:11 e un modulo Scuola (GRS-S) per bambini di età dai 6:0 ai 13:11. Nello studio che presentiamo è stata utilizzata solo la versione italiana delle GRS-S.

Le GRS-S valutano la plusdotazione in sei scale (abilità intellettiva, abilità scolastica, creatività, talento artistico, leadership e motivazione) di 12 item ciascuna per un totale di 72 item. Le GRS si basano su un modello multidimensionale della plusdotazione che comprende il Modello di Plusdotazione e Talento di Monaco (Ziegler e Heller, 2000). Di seguito viene data una breve descrizione di ciascuna delle sei scale.

Abilità intellettiva: misura le abilità mentali verbali e/o non verbali, le capacità o le competenze intellettive del bambino. Gli aspetti dell’intelligenza misurati dalla scala comprendono l’apprendimento astratto, la soluzione dei problemi, il ragionamento, la prontezza di pensiero e la memoria.

Abilità scolastica: misura l’abilità del bambino nel trattare fatti e/o contenuti didattici. Livelli avanzati di prontezza e/o competenza nella lettura, in matematica e altri aspetti di un curriculum scolastico sono indicativi di talento scolastico, come lo è la facilità nell’acquisire nuove conoscenze e competenze e l’abilità di comprendere contenuti complessi. Studenti che sono scolasticamente dotati spesso possiedono una grande mole di informazioni relative al mondo che li circonda.

Creatività: misura l’abilità del bambino di pensare, agire e/o produrre personali, originali, nuovi o innovativi pensieri o produzioni. La creatività può essere espressa in vari modi: in come un bambino risolve problemi, conduce esperimenti con nuove idee e/o gioca in modo fantasioso. I bambini creativamente dotati sono inventivi, curiosi e indagatori. Mostrano una netta preferenza per le sfide e la complessità e si impegnano in attività di problem solving in modo perspicace.

Talento artistico: misura la potenzialità o l’evidenza di abilità nel teatro, nella musica, nella danza, nel disegno, nella pittura, nella scultura, nel canto, nell’utilizzo di uno strumento musicale e/o nella recitazione. Il talento artistico può essere espresso in vari modi: in come un bambino si approccia nel praticare le attività, nel portare a termine ciò che gli viene assegnato e/o in come lavora con materiale d’arte o strumenti artistici. Un bambino artisticamente dotato acquisisce abilità artistiche velocemente e mostra un livello di padronanza tecnica molto sofisticato.

Leadership: misura l’abilità che il bambino dimostra nel motivare le persone verso un obiettivo comune. La leadership include i seguenti comportamenti: ascoltare con attenzione, agire responsabilmente, mantenersi calmi e imperturbabili in caso di disaccordo tra compagni e ispirare fiducia e spirito di collaborazione. I bambini leader esprimono solidi giudizi sociali e incarnano valori pro sociali come integrità e attendibilità, dimostrano attitudine nel prendere il controllo delle situazioni e le iniziative appropriate.

Motivazione: misura la determinazione e la persistenza, il desiderio di riuscire, la tendenza a godere dei compiti impegnativi e l’abilità di lavorare bene senza incoraggiamento o rinforzo. La motivazione non è comunemente identificata come un tipo di plusdotazione, piuttosto è considerata come l’energia che spinge il bambino al risultato. La motivazione si può osservare in una molteplicità di contesti, sia durante il lavoro su compiti scolastici sia nelle produzioni artistiche.

Ciascun item viene valutato su una scala a 9 punti suddivisi in tre range: da 1 a 3 = sotto la media; da 4 a 6 = nella media; da 7 a 9 = sopra la media. Nella ricerca condotta ai fini della validazione, i punteggi grezzi di ogni scala sono stati standardizzati in punti T, con media 50 e deviazione standard 10 secondo le indicazioni riportate nel manuale delle GRS. Tutte le analisi sono state condotte utilizzando punteggi T.

Le GRS-S mostrano forte affidabilità e validità. I coefficienti di correlazione α delle scale risultano compresi tra .97 e .99 ed i coefficienti di affidabilità test-retest (una settimana) sono risultati uguali o superiori a .88. Le GRS-S risultano inoltre altamente correlate con altri strumenti che misurano competenze connesse alla plusdotazione, come i comportamenti intelligenti, il successo scolastico, il talento artistico e la motivazione. Similmente i punteggi nelle GRS-S sono in grado di distinguere i bambini identificati come ad alto potenziale da quelli che non lo sono (Margulies e Floyd, 2004).

Per questa ragione si è deciso di procedere ad una validazione della versione italiana delle GRS-S, che presenta proprietà psicometriche paragonabili a quelle della versione originale, con coefficienti di affidabilità che vanno da .98 a .99.

La versione italiana delle Gifted Rating Scales – School Form

La ricerca condotta ha inteso accertare la validità della versione italiana delle Gifted Rating Scales- School Form (GRS-S) concentrandosi principalmente sulle scale di Abilità intellettiva e di Abilitàscolastica e confrontando i risultati con quelli del campione normalizzato statunitense. La validità di criterio della versione italiana delle GRS-S è stata testata correlando i punteggi degli studenti nelle varie scale con i risultati scolastici, misurati dai voti nelle materie principali: matematica, scienze, studi sociali, e italiano, e attraverso la media complessiva dei voti. I punteggi degli studenti nelle varie scale sono stati correlati con i risultati delle prove INVALSI (INVALSI, 2012), le prove nazionali di rendimento scolastico. La validità convergente delle GRS-S italiane è stata esaminata confrontando i punteggi degli studenti sulle scale individuali con i punteggi dell’Indice di Abilità Generale della WISC-IV. Infine, l’analisi fattoriale confermativa è stata completata per valutare se la struttura fattoriale della versione italiana delle GRS-S è coerente con quella della versione originale inglese.

I risultati ottenuti permettono di considerare la versione italiana delle GRS-S uno strumento breve, facile da usare, efficiente e in grado di dare un’affidabile e valida informazione sull’abilità di uno studente.

Conclusioni

Un problema piuttosto serio che l’istruzione dei bambini ad alto potenziale in Italia è chiamata ad affrontare è proprio quello di dotarsi di uno strumento di identificazione. Molti asseriscono che si tratta di uno degli aspetti critici da affrontare prima di altri per meglio supportare i bambini ad alto potenziale (Cramer, 1991; Pfeiffer, 2003). La disponibilità di un breve strumento di screening, come le GiftedRating Scales – School Form, offre un vantaggio nello sviluppo di procedure per una identificazione coerente e uniforme. Dal momento che in Italia ci si sta muovendo per mettere a punto delle linee guida che aiutino le scuole a identificare gli studenti ad alto potenziale, questo tipo di strumento potrebbe essere utilmente incluso in una batteria di tecniche approvate per la selezione. Misure di screening sono molto importanti e la disponibilità di risorse per somministrare una batteria completa di strumenti di misura dell’abilità purtroppo limitata: essa richiede costi significativi che la maggior parte delle scuole non è in grado di sostenere perché normalmente si tratta di un processo che richiede personale specializzato. Potendo contare, in alternativa, su un sistema di screening valido e affidabile, oltre che economicamente sostenibile, le scuole possono più realisticamente intraprendere il percorso dell’identificazione e del sostegno agli alunni ad alto potenziale.

Una misura efficace ed economica come le GRS-S può offrirsi come un pratico strumento da prendere in considerazione per lo sviluppo di politiche e programmi in favore dell’istruzione dei soggetti ad alto potenziale. Fare in modo che il paese offra anche a questi bambini opportune occasioni formative che promuovano le loro potenzialità è un dovere che non può essere ulteriormente disatteso. Ad esso per di più ci richiama la normativa europea, che invita ad una piena valorizzazione delle risorse umane in ogni paese dell’Unione.

Bibliografia

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